Alessandra Boga Dopo la batosta elettorale del Pd e sua personale, poichè non è stato eletto presidente della Regione Lombardia, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha deciso di fermarsi per un po’ di relax in famiglia con la moglie, la giornalista e conduttrice Cristina Parodi, e le due figlie, la 21enne Benedetta – che si chiama come la zia materna – e Angelica, 16 anni. Gori e Cristina Parodi hanno anche un figlio, Alessandro, 20. Genitori e ragazze sono stati visti e fotografati mentre passeggiavano in Corso Buenos Aires a Milano, nelle vicinanze della sede del comitato elettorale.
Ricordiamo che anche per Cristina Parodi, questo è un periodo “no”: la sua conduzione di Domenica In con la sorella minore Benedetta è stato un flop, così, alla fine, la seconda ha “deciso” di lasciare il programma, poichè il suo spazio si era ridotto a pochi minuti finali della trasmissione per una ricetta di cucina – come non ricordare il suo “Cotto e Mangiato”, presentato per anni dopo il TG di Studio Aperto su Italia 1? -. Cristina, dispiaciuta per l’assenza della “sorellina”, condurrà Domenica In da sola.
Le dichiarazioni
Il candidato di centrosinistra, durante la sua passeggiata – che però non è stata soltanto di piacere perchè, dopo aver acquistato diversi libri alla Feltrinelli, è tornato in comitato elettorale -, ha incontrato alcuni giornalisti ai quali ha detto di aver fatto “la miglior campagna elettorale che potessi fare”, quindi ha aggiunto che non farebbe “niente di diverso”, se potesse tornare indietro, nonostante l’esiguo risultato – il 29%, pari a 1,5 milioni di elettori, contro quasi il 50% del leghista Attilio Fontana, ex sindaco di Varese, malgrado fosse stato attaccato di recente ed avesse dovuto scusarsi per un’uscita infelice sulla “razza bianca” -.
Giorgio Gori non sa ancora se tornerà a ricoprire la carica di sindaco di Bergamo: ha affermato di voler prendersi “qualche giorno per decidere” se continuare il mandato o sedere all’opposizione in Regione – poichè non è consentito fare entrambe le cose -, contando comunque su quanti l’hanno votato. Infatti nonostante la delusione per la pesante sconfitta, Gori – che ha chiamato Fontana per congratularsi per la sua vittoria – ha dichiarato in un’intervista su La7 come dagli elettori sia stata riconosciuta la sua “competenza” e di avere “l’ambizione di aver comunque lasciato un segno di politica seria e credibile che si sforza di non raccontare balle e tenere alta la bandiera del riformismo”. Per legge ha a disposizione tre mesi di tempo per decidere che cosa fare, invece, come ha spiegato, si farà bastare solo pochi giorni, per riflettere sulle ragioni che ci sono sia per tornare a Bergamo sia per rimanere all’opposizione in Regione.
