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Giorgio Simone morto dissanguato, non fu un incidente: indagata la fidanzata per averlo spinto

Giorgio Simone morto dissanguato indagata la fidanzata

Giorgio Simone è morto dissanguato ad aprile 2020: indagata la fidanzata. Il decesso potrebbe non essere dovuto a un incidente.

La Procura di Piacenza sta ipotizzando che Giorgio Simone, 28enne morto dissanguato in casa durante un litigio con la fidanzata, potrebbe non essere un incidente: la donna, accusata di aver spinto la vittima e averne causato il decesso, è attualmente indagata.

Dinamica dell’incidente: la nuova ipotesi formulata

Giorgio Simone potrebbe non essere morto per via di un incidente domestico provocato in prima persona. Subito dopo il decesso del giovane uomo, infatti, sembrava che la tragedia fosse stata causata dal calcio alla porta a vetri che il 28enne aveva dato durante un litigio con la fidanzata. A causa del calcio, i frammenti di vetro gli recisero un’arteria, determinando la morte per dissanguamento.

A distanza di tre anni dall’episodio, è spuntata una nuova ricostruzione dei fatti che potrebbe dare una svolta alle indagini. Pare, infatti, che il ragazzo non si sia accidentalmente e mortalmente ferito da solo ma che sia stata proprio la fidanzata, durante la discussione, a spintonarlo. Il colpo che la donna gli avrebbe dato sul petto avrebbe fatto perdere l’equilibrio alla vittima che sarebbe infine caduta sulla porta a vetri, squarciandosi l’arteria poplitea che si trova dietro al ginocchio. La copiosa perdita di sangue ha determinato la morte per dissanguamento di Simone, originario di Montesano Salentino, deceduto ad aprile 2020 a Rivergaro, in provincia di Piacenza.

Giorgio Simone morto dissanguato, non fu un incidente: indagata la fidanzata per averlo spinto

La nuova versione dei fatti ha portato la Procura di Piacenza ad aggiornare la lista degli indagati che, al momento, è composta da sei persone, compresa l’allora fidanzata – oggi 30enne – della vittima. Nei confronti della donna, si ipotizza il reato di omicidio preterintenzionale, come riferito anche dalla criminologa Isabel Martina, incaricata dalla famiglia Simone di elaborare una propria versione dei fatti.

Nel registro degli indagati, poi, il pm ha iscritto anche due infermieri, due autisti soccorritori e la volontaria di pubblica assistenza per i reati di omicidio colposo e lesioni personali colpose. Secondo quanto scritto dal Quotidiano di Puglia,tutti i soggetti indicati sono intervenuti sul luogo della tragedia per prestare soccorso. Alla luce di quanto asserito dalle autorità, le loro negligenze e i presunti ritardi nei soccorsi avrebbero contribuito a rendere inevitabile il decesso del 28enne.