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Giornata mondiale contro il lavoro minorile: il no di Mattarella e del Papa

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella

Dal Quirinale al Vaticano un coro unanime per mettere fine alla piaga, Giornata mondiale contro il lavoro minorile: il no di Mattarella e del Papa

Giornata mondiale contro il lavoro minorile: il no di Sergio Mattarella e di Papa Francesco alla barbara pratica di usare i bambini per fini truci arriva forte e convinto nel XX appuntamento dedicato che cade oggi, 12 giugno. Ed arriva in sincrono con una nota dell’Unicef che annuncia come lo sfruttamento minorile sia aumentato dal 2020 di 17 milioni di bambini. Dal canto suo il Presidente della Repubblica, nel parlare del lavoro minorile lo ha definito “una piaga odiosa che va contrastata garantendo una protezione sociale che assicuri a ciascun bambino le stesse opportunità”. E ancora: “È sconcertante pensare che le bambine e i bambini coinvolti nel lavoro minorile, secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro e dell’Unicef, siano nel mondo più di 160 milioni e che la pandemia abbia esposto quasi 9 milioni di bambini in più al rischio di sfruttamento lavorativo”. 

La XX Giornata mondiale contro il lavoro minorile

“Il richiamo che ci viene dalla Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile si nutre del fatto che, per la prima volta in 20 anni, si registra un aumento del fenomeno. Ancora una volta, cioè, sono le condizioni di maggior fragilità a subire le conseguenze delle avversità che si manifestano”. Poi in chiosa: “Questa situazione così drammatica non risparmia l’Italia dove alti tassi di dispersione scolastica presenti in alcune aree ostacolano per i giovani la ricerca di un lavoro adeguato, aumentando il rischio di disagio sociale ed economico nonché di devianza minorile. Dobbiamo fare di più, come comunità, come singoli, come istituzioni, per restituire il sorriso a tutti quei bambini e quelle bambine obbligati a rinunciare troppo presto alla loro infanzia”. 

Bergoglio: “Eliminiamo questa piaga”

Lo stesso Papa Francesco, nel corso dell’Angelus a Roma, ha affrontato il delicato argomento: “Impegniamoci tutti per eliminare questa piaga perché nessun bambino o bambina sia privato dei suoi diritti fondamentali e costretto o costretta a lavorare. Quella dei minori sfruttati per il lavoro è una realtà drammatica che ci interpella tutti”. I dati Unicef sono sconcertanti e dicono che per la prima volta dal 2000 è aumentato il numero di bambini tra i cinque e gli undici anni coinvolti nel lavoro minorile. Nel mondo sono ormai circa uno su dieci, metà dei quali impegnata in lavori pericolosi. Sono quasi 17 milioni in più per un totale di 160 milioni.