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Giro del mondo con trolley

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Jill Paider è una fotografa americana che ha visitato oltre 102 Paesi portando con sé solo un trolley. Ecco come ha fatto.

Quando si deve organizzare un viaggio, buona parte dei nostri pensieri va alla valigia. In relazione alla nostra meta, calda o fredda che sarà, il bagaglio dovrà contenere il necessario. E se ci fosse ancora spazio, qualcosa di accessorio che tanto ci piacerebbe portare. Eppure, una famosa fotografa americana, Jill Paider, è riuscita a fare il giro del mondo portando con sé solamente un trolley. Scopriamo assieme come è riuscita nell’impresa.

Trolley e fotocamera

Jill Paider ha vistato ben 102 Paesi, di cui ha sempre cercato di cogliere gli angoli più suggestivi, da immortalare con la sua macchina fotografica. Il suo bagaglio era un semplice trolley, e ovviamente la sua attrezzatura da fotografa professionista. Ha raccolto scatti in giro per il mondo: Bolivia, India, Sud Africa e così via. Fotografa monumenti, scorci, elementi architettonici, piatti gastronomici. E decide di raccogliere foto ed esperienze in un libro, intitolato Carry-on only. Confessions from 100 Countries. E cioè “Solo con bagaglio a mano. Confessioni da 100 paesi”. Il libro racconta dei suoi viaggi, attraverso la sua macchina fotografica, e la decisione di portare con sé solamente una piccola valigia. Che potrebbe risultare quasi impensabile per ogni donna. Ecco cosa racconta di sé Jill, in un’intervista rilasciata dopo la pubblicazione del libro.

Consigli di Jill

La sua passione per i viaggi, racconta, nasce durante le scuole superiori, dopo una vacanza in Spagna. Da allora, ha coltivato il suo amore per i viaggi attorno al mondo, arrivando a visitarne ben 102. Nella sua top 5 mette Cile, Sud Africa, Fiji, Nuova Zelanda e Namibia. Nel suo libro vengono raccolti scatti di oltre 10 anni di esperienze. Jill si concentra soprattutto su design, cibo, architettura e panorami, e ogni Paese visitato ha una propria scheda descrittiva. Ha sempre tentato di portare con se un solo trolley, secondo la concezione del “meno è piu”, e cercando di capire ogni volta cosa fosse realmente necessario, e cosa no. Sicuramente, la fotocamera è ciò che ha sempre con sé.

La donna itinerante

Racconta che l’idea del libro nasce per divulgare l’esperienza di viaggio di una donna sola. Spesso il fatto che viaggiasse sola ha sorpreso. Ma non c’è alcuna ragione al mondo per cui una donna sola non possa viaggiare. Il suo libro deve quindi ispirare e dare coraggio a tutte le donne che come lei hanno desiderio di spostarsi, nonostante senza compagni di viaggio. L’unica precauzione – racconta Jill – è viaggiare in modo sicuro in Paesi dove ancora non c’è parità dei sessi. In questi casi, si deve far attenzione a dove prenotare e come organizzare gli spostamenti, in modo da essere il più sicure possibili. Ma, come dice la fotografa, anche queste sono preziose occasioni di arricchimento personale, e per ricordare quanto siamo fortunate a godere di tutti i diritti conquistati.