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Giro d'Italia 2015: a Lugano vince Modolo in volata

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Tentativi individuali e fughe hanno animato la diciassettesima tappa del Giro d'Italia 2015, ma doveva essere una giornata per velocisti e, alla fine, questo è stata. Si parte da Tirano e subito vanno in fuga Marco Bandiera della Androni, Iljo Keisse della Etixx Quickstep e Giacomo Berlato della...

Tentativi individuali e fughe hanno animato la diciassettesima tappa del Giro d’Italia 2015, ma doveva essere una giornata per velocisti e, alla fine, questo è stata.

Si parte da Tirano e subito vanno in fuga Marco Bandiera della Androni, Iljo Keisse della Etixx Quickstep e Giacomo Berlato della Nippo Vini. I tre fuggitivi tengono alto il ritmo, provano a guadagnarsi la gloria di giornata, respingono i tentativi di ricongiungersi di Villela e Paterski, ma, quando raggiungono, a circa metà percorso, il vantaggio massimo di 3 minuti, le squadre dei velocisti si mettono al lavoro.

La Giant Alpecin di Mezgec, la Lampre Merida di Sacha Modolo e la Trek di Giacomo Nizzolo si posizionano in testa al gruppo e l’andatura sale. Il vento forte costringe a procedere spesso a ventaglio, ma il distacco dai fuggitivi si riduce: a 50km dall’arrivo scende a poco più di un minuto, a 30km a circa 45″, poco dopo si azzera e il gruppo, all’imbocco dello strappo di Menaggio, è di nuovo compatto.

La maglia rosa Contador si mantiene sempre nelle prime posizioni, non vuole correre rischi, mentre le squadre dei velocisti provano a controllare la gara, ma l’australiano Adam Hansen si stacca dal gruppo, seguito, in un primo tempo, dal tedesco Gretsch e dal colombiano Atapuma, che però non riescono a tenere il ritmo e vengono ripresi a meno di venti km dall’arrivo.

La Giant si mette ancora a tirare, mantenendo il distacco da Hansen entro i 15 – 20 secondi, finché il gruppo torna compatto a 7.5 km dall’arrivo, all’ingresso in territorio elvetico.

Sembra di poter procedere così fino all’arrivo, ma è di nuovo il momento di un tentativo di fuga, con protagonisti l’olandese Slagter, Gilbert e il comasco Luca Paolini, che, lungo la discesa dalla Castagnola, resta per qualche istante da solo, fino a 1 km dal traguardo, quando, inesorabile, il gruppo rinviene portando davanti le squadre dei velocisti, pronti a battagliare sull’arrivo sul lungo lago di Lugano.

A vincere, dopo poco più di tre ore di gara, è Sacha Modolo, al secondo successo dopo la tappa di Jesolo. Bruciato sul traguardo il milanese Giacomo Nizzolo.