> > Giulia Tramontano, la confessione di Alessandro Impagnatiello: "In auto col c...

Giulia Tramontano, la confessione di Alessandro Impagnatiello: "In auto col cadavere nel bagagliaio"

Alessandro Impagnatiello

Alessandro Impagnatiello ha girato in auto con il cadavere della donna fino a mercoledì scorso, dopo averlo tenuto nascosto in un box.

Alessandro Impagnatiello, reo confesso dell’omicidio della compagna Giulia Tramontano, ha rilasciato una scioccante confessione, spiegando di aver girato in macchina con il cadavere della fidanzata.

La confessione di Alessandro Impagnatiello: “Fino a mercoledì in giro in auto col cadavere nel bagagliaio”

Alessandro Impagnatiello, reo confesso dell’omicidio della compagna Giulia Tramontano, 29enne incinta di 7 mesi uccisa a Senago, avrebbe girato in auto con il cadavere della fidanzata nel bagagliaio fino a mercoledì scorso, dopo averlo nascosto in un box e provato a bruciarlo con dell’alcol e con della benzina. “Martedì mattina verso le 7, vado in cantina e tiro fuori il corpo trascinandolo verso il box. Poi porto la macchina nel box e carico il corpo nel bagagliaio. Il corpo di Giulia viene lasciato nella macchina fino alla notte di mercoledì quando decido di gettarlo, intorno alle 02.30 del mercoledì in quel posto che già conoscevo dove poi è stato rinvenuto e che ho comunicato ai carabinieri” si legge nel verbale della confessione. Alessandro Impagnatiello ha anche precisato che “da quando ho messo il corpo di Giulia nel bagagliaio martedi, io ho comunque usato la macchina andandoci in giro con il cadavere nel bagagliaio“.

Omicidio di Giulia Tramontano: la ricostruzione

Tra le due donne “maltrattate psicologicamente” da Alessandro Impagnatiello era nata una “solidarietà“, una “unione“, tanto che una aveva offerto riparo all’altra. Secondo i pm Alessandro Impagnatiello “voleva liberarsi a tutti i costi” di Giulia Tramontano e lo ha fatto “accanendosi sul suo corpo“, tendando anche di bruciarlo due volte. Si è anche presentato sotto casa dell’altra donna, che fortunatamente non gli ha aperto. “Sono stato io, l’ho accoltellata due o tre volte” ha poi confessato, dopo diversi interrogatori. L’uomo lavorava come barman in un albergo di lusso di Milano ed è già padre di un bambino da un’altra relazione. Aveva mentito ad entrambe le donne.

L’uomo, nella giornata di domenica, si è finto preoccupato e ha denunciato la scomparsa di Giulia. L’ultima immagine di una telecamera di sorveglianza l’aveva ripresa sabato verso le 19 mentre rientrava a casa. Il 30enne è crollato davanti ai carabinieri del Nucleo investigativo della Compagnia di Rho, all’aggiunto Letizia Mannella e al pm Alessia Menegazzo, quando gli investigatori gli hanno contestato anche tracce di sangue trovate sulle scale del condominio davanti all’appartamento, oltre a quelle rinvenute in casa, nella sua auto, alle incongruenze della sua versione, alle immagini recuperate e al contenuto dei telefoni e dispositivi sequestrati.