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Giulio Regeni, a processo i quattro 007 egiziani accusati dell’omicidio del ricercatore

Giulio Regeni

Regeni, a processo i quattro 007 egiziani accusati dell’omicidio. Il Gup Balestrieri ha deciso per il dibattimento, si inizierà il 14 prossimo ottobre

Omicidio di Giulio Regeni, andranno a processo i quattro 007 egiziani accusati dell’omicidio del ricercatore trovato morto nel 2016. Imputati in un dibattimento che prenderà il via il 14 ottobre sono il generale Tariq Sabir e i colonnelli Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. Sono tutti responsabili secondo la Procura, a vario titolo, dell’omicidio del giovane ricercatore friulano ucciso e torturato nelle ore precedenti il 3 febbraio del 2016, quando il suo cadavere venne ritrovato lungo la strada che collega il Cairo ad Alessandria. 

Giulio Regeni, a processo i quattro 007 egiziani, accolta la tesi della procura

Gli atti del fascicolo sfociato in dibattimento per decisione del Gup Pierluigi Balestrieri e su sollecito procedurale della Procura di Roma dicono che Regeni era stato sequestrato nove giorni prima della sua morte, il 25 gennaio. E il sostituto procuratore della Repubblica presso Piazzale Clodio, Sergio Colaiocco, ritiene in punto di diritto che i sei imputati siano responsabili, ciascuno per le presunzioni di reato attribuite e tutti sotto vincolo dell’articolo 110 del Cpp, di sequestro di persona pluriaggravato, concorso in omicidio aggravato e al concorso in lesioni personali aggravate. 

Regeni, a processo i quattro 007 egiziani accusati dell’omicidio: non potevano non sapere

L’udienza preliminare da cui è scaturita la decisione del Gup si è aperta con la repulsione dello stesso delle eccezioni procedurali sollevate dai quattro difensori degli (allora) indagati. Che significa? Che le difese avevano eccepito l’indagabilità dei loro assistiti rispetto ad un fatto reato di cui potevano benissimo essere all’oscuro. Il giudice ha stabilito esattamente il contrario, cioè che non potevano non sapere in considerazione del loro ruolo e grado. E il dottor Balestrieri ha anche precisato che 
la “volontaria sottrazione dal processo” degli stessi è ormai un “fatto notorio” vista la “copertura mediatica capillare e straordinaria”. 

Regeni, a processo i quattro 007 egiziani, in aula anche i genitori di Giulio

Paola Deffendi e Claudio Regeni, in quanto parti lese costituende parti civili, erano presenti in aula con il loro legale di fiducia, l’avvocato Alessandra Ballerini. Dopo il rinvio tecnico del 29 aprile, quando il legittimo impedimento di uno dei difensori, positivo al covid, aveva fatto saltare la decisione, alla fine la processabilità dei presunti responsabili della morte di Giulio è stata definita. Anche “in barba” ad una certa pubblicistica di difesa che aveva visto perfino un documentario della tv egiziana provare ad infangare la figura della vittima.

Regeni, processo per gli 007 egiziani accusati dell’omicidio: i nuovi testi chiave 

E lo è stata esattamente nel periodo in cui tre nuovi testimoni hanno portato elementi di accusa molto pesanti a carico degli imputati. Essi vanno a sommarsi agli altri cinque testi a carico che sostengono come gli agenti della National security egiziana fossero al corrente della morte di Regeni già nei giorni in cui lo si dava ancora per scomparso. Perché? Perché, dice la procura, ad ucciderlo torturandolo ed inscenando una rapina finita male erano stati esattamente loro.