
Per Giulio Tremonti la strada da seguire per il futuro economico dell'Italia è quella innaugurata a Pomigliano

Plauso di Giulio Tremonti a quanto sta accadendo a Pomigliano D’Arco nel corso della Festa nazionale della Cisl. Tremonti, infatti, ha dichiarato:
“La via giusta è quella dell’economia sociale di mercato, la via giusta è quella di Pomigliano. Questo è un Paese che fa quattro chilometri di Gazzetta Ufficiale l’anno, un chilometro quadrato di regole all’anno. Abbiamo una quantità impressionante e crescente di regole, che hanno l’effetto di un blocco oltre il bisogno, di una ragnatela, che fa anche paura.
E proprio parlando di Europa, il ministro dell’economia ha contestao la tendenza dei paesi europesi a prendere decisioni autonome proprio nel momento in cui si tratta di leggi finanziarie:
“Quest’anno è l’ultimo in cui si faranno Finanziarie nazionali. Le politiche economiche – ha poi aggiunto Tremonti – si faranno nello stesso tempo dell’anno, nello stesso modo tutti insieme. Non ci sarà più un Paese che fa le sue scelte diverse dagli altri“.
A chi gli chiede invece della manovra varata, Tremonti non ha dubbi di aver fatto un ottimo lavoro:
“Abbiamo fatto un decreto di grande impegno e coraggio.
Un decreto utile di grande rilievo e importanza, ispirato anche al discorso che abbiamo fatto con il sindacato. Abbiamo cercato di disegnare la manovra – ha aggiunto – nel modo socialmente meno incisivo, meno negativo possibile. E’ una manovra complessa, tuttavia abbiamo lasciato fuori la sanità e molte altre voci sociali“. Mai un governo ha fatto un decreto come questo, altri erano pappa e ciccia con la Svizzera o con San Marino; altri invece facevano le grida e non i fatti. Noi abbiamo fatto un decreto di grande impegno e coraggio“.
E il ministro non ha neanche risparmiato una tirata d’orecchie al segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, che non ha mancato di replicare:
“Pensavo di parlare ad uomini forti e liberi. Liberi e forti non basta. Liberi e forti, ma anche giusti”, gli ha risposto il leader del sindacato. Il rischio che la manovra sia annacquata c’è, nel senso ad esempio che i soldi che il governo prevede rientreranno dalla lotta all’evasione fiscale sono tanti, 8 o 9 miliardi, e se non saranno così tanti, ci sarà bisogno di un’altra manovra. Quindi è presumibile che il problema ci si riproporrà più avanti e per questo, alla fine, è una manovra che non mette al riparo i nostri conti“.
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