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Giuseppe Brindisi replica alle critiche per l'intervista a Sergej Lavrov

Giuseppe Brindisi Sergej Lavrov

Giuseppe Brindisi replica alle critiche per l'intervista a Sergej Lavrov: nessun pentimento per il conduttore di Zona Bianca.

Intervistato da Il Giornale, Giuseppe Brindisi ha replicato alle critiche che ha ricevuto per l’intervista a Sergej Lavrov nell’ultima puntata di Zona Bianca. Il giornalista e conduttore non si è detto affatto pentito di quanto andato in onda e ha sottolineato che rifarebbe tutto allo stesso modo.

Giuseppe Brindisi: critiche per l’intervista a Sergej Lavrov

Un’onta per l’Italia” secondo il leader del Pd Enrico Letta, ma anche “pura propaganda” e un “comizio senza contraddittorio” per vari esponenti della sinistra: è così che è stata giudicata l’intervista di Giuseppe Brindisi a Sergej Lavrov, ministro russo degli Esteri. Il tutto è andato in scena nel corso dell’ultima puntata di Zona Bianca, in onda su Rete 4. In molti hanno criticato il conduttore e giornalista per aver ospitato il braccio destro di Vladmir Putin. Intervistato da Il Giornale, Brindisi ha dichiarato:

“Ma che cosa avrei dovuto fare? Litigare con lui, insultarlo, dirgli che è un mostro? Che cosa avrei ottenuto? Che si sarebbe alzato e se ne sarebbe andato e io avrei avuto solo cinque minuti di celebrità. Invece il mio lavoro è trovare le notizie, e mi sembra che ne abbiamo avute tante. Non è mio compito fare la guerra alla Russia, io faccio il giornalista”.

Nessun pentimento per Giuseppe Brindisi

Giuseppe è stato il primo giornalista ad aver ottenuto un’intervista tv dal braccio destro di Putin e molti si aspettavano da lui un comportamento diverso. Il conduttore di Zona Bianca ha ammesso di non aver fatto domande concordate, ma di aver seguito un “accordo di massima sui main topics“. Inoltre, ha sottolineato di aver interrotto più volte Sergej Lavrov, motivo per cui non comprende le tante critiche che gli sono arrivate. Brindisi ha dichiarato:

“Se io ho davanti il ministro degli Esteri russo, colui che ha in mano le chiavi di questa guerra, il mio compito è sentire il suo punto di vista, che è quello di Putin e di parte del popolo russo, anche per comprendere meglio il loro modo di ragionare. Il mio pensiero o la mia battaglia personale non contano”.

Brindisi insultato e minacciato

Brindisi ha ammesso che non ha “nulla da rimproverarmi“, ribadendo che l’editore gli ha “confermato la fiducia“. Cosa risponde a coloro che lo definiscono pro Putin? Giuseppe ha dichiarato:

“Trovo incredibile che coloro che denunciano ogni giorno la mancanza di libertà e le dittature, poi invocano la censura in Italia. Io sono stato insultato e minacciato dai pro-Putin, ora sono insultato e minacciato dai pro-ucraini, se non vai bene a nessuno hai la certezza di non essere di parte”.