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Giuseppe Conte: "Draghi? Difficile gestire una maggioranza larga"

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L'ex presidente del consiglio Giuseppe Conte ha parlato del suo successore Mario Draghi, affermando come sarà difficile gestire una maggioranza così larga

L’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato del suo successore al governo Mario Draghi, spiegando come le dinamiche legate alla maggioranza siano difficle da gestire, tornando a parlare dei conflitti tra partiti che hanno contribuito alla crisi del suo mandato.

Conte: “Draghi? Difficile con questa maggioranza”

Intervistato dal Corriere della Sera, l’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato di Mario Draghi, suo successore, invitandolo a prestare molta attenzione a questa apparente maggioranza larga, perché le insidie sono sempre dietro l’angolo.

Niente Casaleggio per una volta, ma solo moniti per l’ex presidente della Bce, e intanto sospende il giudizio sul suo operato, in attesa che si occupi di questioni più conflittuali, aldilà del piano vaccinale: “Può essere difficile gestire una maggioranza con un perimetro molto largo. Finché si tratta del piano vaccinale… Ma quando si scenderà nelle questioni economiche e sociali diventerà complesso“.

Sul piano sanitario, Conte parla delle misure attuate da Draghi: “Draghi ha sostituito Arcuri con Figliuolo, ma noi avevamo messo a punto misure di cui ora si stanno avvantaggiando“.

Pnrr? Ci sono quaranta pagine di riforme che prima non c’erano. Sono state apportate delle modifiche, certo. Ma sostanzialmente il Piano è quello“. Così risponde in seguito l’ex Premier incalzato sul Piano Nazionale mandato a Bruxelles.

Conte: “Draghi è il futuro”

C’è chi ancora spera in una caduta di Draghi, i cosidetti “vedovi di Conte”, ma l’ex Presidente del Consiglio spera solo nella ripartenza dell’Italia: “C’è da augurarsi che il governo possa andare avanti. Perché sarebbe l’Italia a rimetterci se questa esperienza si interrompesse“.

Conte parla della maggioranza di Draghi, e del passato

Prima ancora del discorso legato a Draghi, con Conte si è affrontato il tema contorto della sua crisi di Governo che definisce causata “per una convergenza oggettiva di interessi“.

È chiaro che alcuni settori economici e politici volessero voltar pagina. Non ho elementi invece per dire se ci fossero anche degli incroci internazionali. Può essere che in questa operazione Renzi si sia prestato“.

Con queste parole Conte addita renzi come il principale fautore della sua caduta, per poi confermare come il resto dei partiti abbia attuato un’opera di logoramento dei suoi confronti: “Per mesi ci fu un’opera di logoramento. Ogni giorno si parlava solo di rimpasto. Si arrivò al punto che la questione venne sollevata in Parlamento dall’allora capogruppo del Pd Marcucci. Il fatto è che i partiti di maggioranza avevano scaricato su di me il problema“.