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Gomorra: 5 curiosità sulla serie

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Gomorra, la  televisiva italiana ispirata all'omonimo best seller di Roberto Saviano: 128 mila tweet, 2,1 milioni di pagine viste  e 1,2 milioni di videoviews. Sabato 10 gennaio,  Gomorra  La serie approda sugli schermi tv in chiaro: in principio prevista su La7, ma poi andrà invece ...

Gomorra, la televisiva italiana ispirata all’omonimo best seller di Roberto Saviano: 128 mila tweet, 2,1 milioni di pagine viste e 1,2 milioni di videoviews.

Sabato 10 gennaio, Gomorra La serie approda sugli schermi tv in chiaro: in principio prevista su La7, ma poi andrà invece in onda su Rai 3, seconda serata, subito dopo Che tempo che fa.

Per chi ancora non lo sapesse, la serie prende il nome dall’omonimo libro di Roberto Saviano, senza però esserne la mera rappresentazione televisiva. Ne descrive però con una attenzione ai dettagli a ai particolari i luoghi, sopratutto Scampia.

La serie tenta di approfondire le psicologie dei camorristi e ci fornisce una trama seriale alla guerra di Camorra, che è raccontata dallo stesso Saviano. Ma il libro è tutta un’altra cosa. Scrive a riguardo il critico Aldo Grasso: “Nelle prime due puntate di Gomorra. La serie si è ripetuto quello strano e coinvolgente fenomeno già verificatosi in «Romanzo criminale»: il film è meglio del libro, la serie è meglio del libro e del film. Come se la materia subisse un lento lavoro di affinamento in una barrique mediatica”.

Forse non sapete che il regista nonché capo-progetto della serie è Stefano Sollima. Stefano in alcuni episodi ha lasciato campo libero ad altri registi come Francesca Comencini ed è reduce dal grandioso successo della versione tv di Romanzo Criminale. Stefano che è figlio d’arte, figlio di Segio Sollima, il mitico il regista del Sandokan televisivo, quello con Kabir Bedi.

Com’è accaduto per il libro di Saviano, anche la serie tv di Gomorra ha diviso in due il pubblico: da una parte abbiamo i fans entusiasti e dall’altra i critici. Tra questi il nome che spicca di più è senza ombra di dubbio quello di Diego Armando Maradona, il paladino a vita dell’orgoglio napoletano, a cui, nel corso di un’intervista rilasciata al Mattino, ha risposto lo stesso Saviano: “Maradona conosceva i Giuliano di Forcella e forse non capirà la contemporaneità del fenomeno. Del resto credo che sia mal consigliato e male aggiornato. Resta un simbolo, il mio mito da bambino. Sul resto, meglio glissare…”.

Avere Sky come produttore è sicuramente stato un grande trampolino di lancio per Gomorra: serie che è stata venduta a più di 40 paesi, un caso più unico che raro nel panorama delle produzioni tv italiane. Serie che è stata amata quasi ovunque. Per la Gran Bretagna il Guardian ha scritto “Gomorrah non è distante dalla Baltimora del superlativo The Wire o dalla Brooklyn di Quei bravi ragazzi di Scorsese”, e il Daily Telegraph ha invece sottolineato l’iperrealismo di Gomorrah precisando che “Per quanti pensano all’Italia e al suo romanticismo, questo è un altro effervescente antidoto”. In Germania per tutti parla il titolo di Der Spiegel: “Dimenticate i Sopranos, ecco i Savastanos”.

Forse l’unica nota stonata, per adesso è il fatto che alcune scene di Gomorra La Serie siano state girate nella casa di un vero boss, Francesco Gallo, arrestato dai carabinieri per associazione mafiosa. “In galera – scrive Simone De Meo per Panorama – sono finiti il padrino Francesco Gallo e i genitori Raffaele e Annunziata De Simone, accusati di aver costretto la società di produzione “Cattleya” a pagare una tangente di 6mila euro per non avere problemi durante le riprese della pellicola, tratta dal bestseller di Roberto Saviano, nella villa di un boss sottoposta a sequestro”