Martina Toma Sul set di Gomorra hanno cominciato a girare il funerale di Pietro Savastano, scatenando polemiche tra Saviano e de Magristis. Eccone i particolari.
La scena in questione è stata girata alla Vela gialla, quartiere periferico napoletano un tempo residenziale (Anni ’70), ora in totale stato di degrado. Il nome deriva dalla caratteristica forma dei palazzi, che sembrano grandi vele. E’ anche sede di entrambi i set cinematografici legati a Gomorra: oltre alla serie tv, infatti, anche Matteo Garrone vi ha girato alcune scene del film.
Non è stata una scelta casuale: portare questi luoghi sullo schermo fa sì che il pubblica riesca a comprendere meglio i temi trattati nella serie, “entrando” loro stessi nel quartiere.
Secondo Saviano, autore del libro che dà il titolo alla serie, Napoli è solo Gomorra, ma molti (tra cui il sindaco de Magistris) ritengono che ciò non sia vero, anzi. Napoli è tutt’altro: città d’arte da riscoprire per la sua bellezza e particolarità.
Dopo che alcune scene dal set del funerale sono trapelate sul web, sono ri-scattate le polemiche tra il sindaco e lo scrittore.
Che impatto ha avuto, in ogni caso, Gomorra con la città? De Magistris che ruolo ha recitato in tutto questo?
Sicuramente ha migliorato alcuni aspetti della città, combattendo camorra, degrado e corruzione prima da magistrato, poi da sindaco della città. Egli accusa Saviano di “costruirsi un impero sugli spari“, ovvero di non credere nel valore di Napoli, non si vuole mischiare con la gente, usando come strumento di comunicazione Facebook al fine di attirare l’attenzione più gente possibile sull’argomento.
E’ grazie all’approvazione del sindaco, però, se la produzione ha avuto la possibilità di apportare bonifiche sul territorio nel quale volevano girare e hanno finanziato I figli del Bronx, realtà di Scampia che racconta l’altra faccia di Gomorra (stessi temi, diverse persone, produzione dal basso insomma). I corti prodotti da I figli del Bronx sono andati in onda su Sky Atlantic in concomitanza con le puntate di Gomorra.
Ma non è la prima volta che litigano, già nel 2013 Saviano aveva definito l’operato de Magistris come “due anni di nulla“, lui replicò che Saviano si comporta da osservatore esterno e non può giudicare Napoli dall’alto senza vivere le difficoltà legate ad essa sulla propria pelle.
dalla rete rispondono che Saviano gira sotto scorta sentendosi ribattere che è solo una trovata pubblicitaria. Insomma, non finirà mai. Intanto i fan attendono trepidanti la terza stagione della serie, sperando che riesca a reggere il confronto con la nuova arrivata I bastardi di Pizzofalcone, che racconta la stessa Napoli ma da un altro punto di vista.
