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Gomorra: una delle scene più belle della seconda stagione

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La scena più suggestiva della seconda stagione?La processione di Salvatore Conte. Gomorra La serie, Stefano Sollima  afferma:” Quella processione è una punizione per Conte che non ha saputo manifestare il suo amore” La scena della processione è il momento in cui, nel terzo episodio de...

La scena più suggestiva della seconda stagione?La processione di Salvatore Conte.

Gomorra La serie, Stefano Sollima afferma:” Quella processione è una punizione per Conte che non ha saputo manifestare il suo amore”

La scena della processione è il momento in cui, nel terzo episodio della seconda serie di Gomorra, Salvatore Conte torna al paese della madre dove partecipa a un rito molto importante per quei luoghi, prima di essere accoltellato ed uscire di scena. “ E una scena che segna il suo pentimento”, ha spiegato Marco Palvetti, che nella serie interpreta Conte, “lui partecipa con fervore alla processione per punirsi della scelta vigliacca con cui ha deciso di nascondere la sua storia d’amore con un trans”. Notevole il ritmo delle percosse sul petto del Conte penitente che aumentano con l’aumentare delle emozioni del personaggio. La fotografia, per non desacralizzare il momento del rito che è stato veramente celebrato al momento della riprese, è sta fatta interamente a lume di candela.

La processione: potente, simbolica, oscura e magistralmente realizzata. Una vera e propria metafora del cammino del boss interpretato da Marco Palvetti e della sua fine. Un cammino di penitenza che si fa anche cammino di morte, un simbolico rito funebre iniziato con la vestizione e poi proseguito con un percorso di vera e propria flagellazione, bagnato dal sangue e finito nel sangue. Una metafora veramente ricca di fascino, ma anche oscura, illuminata dalla luce spettrale della notte e da quella delle candele, scandita da canti arcaici e antichi. La summa perfetta del percorso di un uomo che diventato debole e quindi anche vulnerabile, uomo colpito dall’amore e poi distrutto dalla sua stessa felicità. La religione è da sempre un elemento fondante di tutte le storie criminali, qui reso al massimo del suo pieno splendore. Una scena da vedere e anche da rivedere, una scena sempre più potente se si considera il suo drammatico epilogo.