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Google compie 20 anni. Il Don't be evil è solo un ricordo

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Google compie 20 anni. L'idea iniziale era quella di rendere più fruibili i link sul web. Oggi il suo motore di ricerca è tacciato invece di censura.

Sono passati venti anni da quando Larry Page e Sergey Brin avviarono alla Stanford University un progetto di ricerca per arrivare ad una struttura più performante dei link presenti sul web. Il dominio google.com fu registrato il 15 settembre 1997. Il nome fu ispirato a googol, termine per indicare quel numero formato da 1 e da 100 zeri. La società (divenuta nel tempo una multinazionale) nasce il 4 settembre del 1998 ma Big G festeggia il suo anniversario il 27 settembre, giorno in cui il motore di ricerca ha superato il record di contenuti indicizzati.

Google, 20 anni di monopolio

Google compie venti anni, soprattutto di monopolio incontrastato. Il “Don’t be evil” iniziale è infatti ormai solo un ricordo, tanto che ormai dire “to google” equivale al concetto di “fare ricerca sul web”. Non stupisce quindi come negli anni (soprattutto gli ultimi) il colosso di Mountain View sia stato al centro di molte polemiche. L’ultimo in ordine di tempo a sostenere che i risultati di ricerca di Google sarebbero infatti manipolati è stato Donald Trump. “Stanno controllando quello che possiamo o non possiamo vedere. E’ una questione molto seria che dovrà essere affrontata” ha denunciato infatti poco tempo fa il presidente americano.

Per il momento, sia gli utenti che gli Stati, a quanto pare, rimangono però in balia delle informazioni che gli algoritmi di Google decidono di mostrare o meno. A condannare Mountain View per concorrenza sleale e abuso di posizione dominante è stata anche la Commissione europea. Bruxelles lo accusa infatti di aver favorito Google Shopping a scapito degli altri competitor del settore. Nel luglio scorso invece l’UE ha multato la multinazionale americana perché ha utilizzato, è questa l’accusa, sistemi “illeciti” per costringere i produttori di smartphone a preinstallare le applicazioni e i servizi di Google.

Tutto questo ha favorito quindi Android, a scapito degli altri sistemi operativi in commercio e di conseguenza tagliando le gambe a possibili nuovi sviluppatori. Da venti anni a questa parte, infatti, i tentacoli di Google hanno raggiunto i settori più strategici dell’information technology, dalle mappe all’intelligenza artificiale, passando dalla pubblicità ai servizi di intrattenimento di massa come Youtube.