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Google, maxi-multa da Ue: 2,42 miliardi per posizione dominante

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Mano pesante di Bruxelles nei confronti di Google: la Commissione Ue ha deciso di imporre al motore di ricerca più famoso del mondo una multa record.

Google, brutta tegola a causa della Commissione Ue che ha deciso di multarla per la cifra record di 2,42 miliardi di euro. Tale multa è giunta perché Google è accusata di aver abusato della sua posizione dominante nel campo dei motori di ricerca, dando un vantaggio illegale al suo servizio di comparazione degli acquisti. L’azienda ha ora 90 giorni per mettere fine alla pratica, oppure dovrà affrontare una nuova ammenda: fino al 5% del fatturato giornaliero di Alphabet.

Infatti, l’Ue accusa Google di mostrare link verso siti per gli acquisti online che pagano per essere messi in evidenza, senza dare spazi ad altri motori di ricerca dedicati esclusivamente allo shopping come Kelkoo. Secondo la Commissione, la dimostrazione più evidente è il pannello con le anteprime dei prodotti che Google mostra in testa alla sua pagina dei risultati quando si cerca uno specifico prodotto. Inoltre, in quella posizione privilegiata, i venditori pagano Google come per i classici annunci pubblicitari mostrati in testa nella pagina dei risultati. In questo modo, i siti che offrono servizi analoghi dicono di non essere messi in evidenza a sufficienza nelle pagine dei risultati non consentendo gli utenti di vedere i loro servizi.

Secondo ai dati raccolti dalla Commissione, Google ha ottenuto vantaggi dalla propria posizione dominante, a scapito della concorrenza. Infatti, da quando ha iniziato a mostrare il suo servizio Shopping in testa alla pagina dei risultati, il traffico generato dal sistema è aumentato di 45 volte nel Regno Unito, di 35 in Germania, di 19 in Francia e di 14 volte in Italia. La Commissione ha anche rilevato una netta riduzione del traffico verso altri servizi analoghi a quello di Google, ma realizzati da motori di ricerca per gli acquisti online più piccoli. Una posizione dominante è consentita dalle norme dell’Unione Europea, ma solo a patto che chi la detiene non ne abusi e consenta agli altri di concorrere alla pari.

Google ha cercato di difendersi negando sempre queste accuse definendole prive di fondamento, perché nella realtà le persone fanno shopping online in modo molto diverso. Secondo Google, infatti, i sistema delle anteprime serve per offrire un servizio in più agli utenti, in modo che possano vedere ciò che vogliono comprare e sapere da subito quanto costa.

La multa stabilita dalla Commissione per Google è tra le più grandi mai decise per un’azienda statunitense attiva nell’Unione Europea. Il record precedente è di Intel, la società che produce microprocessori, che aveva ricevuto una multa di 1,06 miliardi di euro nel maggio del 2009 per posizione dominante sul mercato. In quel caso la multa equivalse al 3 per cento delle vendite di Intel nel 2008: di solito la Commissione si spinge a sanzionare le aziende con multe che al massimo equivalgono al 10 per cento delle vendite nell’anno fiscale precedente.