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Governance Fiscale: pensare a un nuovo rapporto Fisco-Imprese

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Milano, 26 mag. (askanews) - La strada da percorrere per arrivare a un "Fisco amico" è ancora lunga, ma qualche passo avanti potrebbe essere fatto con la Legge delega per la riforma fiscale che punta a una revisione del sistema tributario e del rapporto fra fisco e contribuente in un'ottica di se...

Milano, 26 mag. (askanews) – La strada da percorrere per arrivare a un “Fisco amico” è ancora lunga, ma qualche passo avanti potrebbe essere fatto con la Legge delega per la riforma fiscale che punta a una revisione del sistema tributario e del rapporto fra fisco e contribuente in un’ottica di semplificazione e collaborazione. Se ne è parlato in occasione della tavola rotonda “Un Nuovo Rapporto Tra Fisco E Imprese? Tra delusioni e grandi aspettative, la proposta del Governo di una nuova governance fiscale”, organizzata al Centro Congressi della Fondazione Cariplo dallo Studio Rock, firm specializzata nella consulenza fiscale, societaria e legale che celebra 45 anni di attività.

“Il rapporto fisco impresa è diventato un rapporto che parte da lontano e in qualche modo ha caratterizzato molto più di quanto non crediamo la storia di questo Paese. Oggi stiamo attraversando forse una fase di accelerazione di un nuovo momento in cui in qualche modo si tenderà si auspica di tendere a ribaltare il paradigma e creare un rapporto fra contribuente e istituzioni che sia un rapporto più collaborativo e più volto ad ottenimento di quelle che poi sono le esigenze ultime dei due soggetti e cioè le certezze lato contribuente e le possibilità di un controllo anche preventivo lato amministrazione”, afferma Fedele Gubitosi, Managing Partner di Studio Rock.

Vario il parterre di ospiti: da manager di imprese come Marilena di Battista, Head of Tax di Siemens Italia e Massimo Ferrari, Head of Tax di Pirelli e Presidente AFI (Associazione Fiscalisti Italiani), a uomini delle istituzioni come Luigi Casero e Vieri Ceriani, ex viceministro ed ex sottosegretario all’Economia e Ciro Santoriello, Sostituto procuratore presso il Tribunale di Torino. Per costruire una civiltà fiscale, hanno sostenuto i relatori, non basta abbassare le tasse, bisogna garantire la certezza del diritto che passa anche attraverso tempi certi per indagini e processi, tempestività nelle risposte da parte dell’Agenzia delle Entrate e da una netta distinzione fra reati dolosi e colposi e magari ricorrenti. Passi avanti ha osservato Ferrari sono stati fatti con la Cooperative Compliance accolta con diffidenza nel 2015 ma che oggi conta l’adesione di 92 imprese. Anche le premesse della prossima Riforma fiscale sono incoraggianti, ma il vero banco di prova sarà la capacità di attirare investimenti esteri che premiano i paesi dove il rapporto fisco-imprese è chiaro e costruttivo.