Il tanto atteso momento di fare ingresso nella casa più spiata d’Italia è arrivato anche per Alex Schwazer. L’atleta e campione olimpico di Pechino 2008 ha scelto di presentarsi raccontando il suo vissuto, fatto di soddisfazioni, ma anche di fallimenti come la squalifica arrivata Rio 2016: “Non è stata colpa mia, non mi sono dopato in quell’occasione”, ha spiegato a tale proposito.
Grande Fratello, il racconto a cuore aperto di Alex Schwazer in diretta
Prima di entrare nella casa attraverso la fatidica porta rossa, Schwazer è tornato a parlare di un capitolo molto difficile della sua vita ossia la squalifica alle olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016 della durata di 8 anni. In moltissimi ricorderanno l’incredibile trionfo avvenuto solo 8 anni prima. Quella vittoria – ha spiegato Schwazer – era stata dedicata allora al nonno: “La dedica è stata per mio nonno, mancato un mese prima della gara. È stato molto importante nella mia vita, quindi volevo ricordare lui. È stata una gioia doppia: non ho vinto solo per me, ma anche un po’ per lui“.
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Il difficile vissuto legato al doping
Ci sono state anche molte ombre nella carriera di Schwazer che riconducono alla positività al doping: “Le cause sono tante. Credo che sia stata la fine di un tunnel nel quale sono entrato, dove non stavo più bene, ma da qualche anno. Pensavo che la via d’uscita fosse il doping, sbagliando ovviamente, ma in quel momento non te ne rendi conto“. La squalifica assegnata a Rio 2016 giungerà alla sua naturale conclusione nel 2024: “La giustizia sportiva non ha più riaperto il caso. Noi abbiamo chiesto al Tribunale federale svizzero, che però ha negato questa possibilità“.