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Grandi esploratori il cui destino è rimasto un mistero fino a oggi

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Vi furono esploratori poco noti, ma grandi appassionati di scoperte. Ecco le storie di alcuni di loro, il cui destino rimane ancora oggi un mistero.

Ci sono stati molti avventurieri ed esploratori appassionati di nuove scoperte. A differenza dei grandi viaggi e delle scoperte di Colombo o di Howard Carter, ci sono state molte spedizioni poco note. Ecco le storie di alcuni grandi e appassionati esploratori che forse persero la vita sul campo, ma il cui destino rimane un mistero fino ad oggi.

La scomparsa di Percy Fawcett

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Il colonnello Percy Harrison Fawcett è nato in Inghilterra nel 1867. Egli è stato un famoso esploratore britannico. Si avventurò in zone sconosciute del mondo con poco più di un machete e di una bussola. Insieme a suo figlio maggiore, Fawcett scomparve in circostanze sconosciute nel 1925 durante una spedizione per trovare “Z”, il nome di un’antica città perduta. Lui e gli altri credevano essere El Dorado, nelle giungle inesplorate del Brasile.

In una lettera a suo figlio Brian, Fawcett scrisse:

Mi aspetto che le rovine siano di carattere monolitico, più antiche delle più antiche scoperte egiziane. A giudicare dalle iscrizioni trovate in molte parti del Brasile, gli abitanti utilizzavano una scrittura alfabetica legata a molti antichi scritti europei e asiatici. Ci sono anche rumori di una strana fonte di luce negli edifici, un fenomeno che ha riempito di terrore gli indiani che hanno affermato di averlo visto. Il posto centrale che chiamo “Z”…“.

Il destino degli esploratori rimane un mistero. Mentre la saggezza suggerisce che gli esploratori possano esser stati uccisi da indiani ostili, altre teorie colpiscono. Dalla malaria alla fame e agli attacchi di bestie feroci, tutto sembra possibile per giustificare la loro scomparsa. Alcuni hanno anche pensato che gli uomini semplicemente siano diventati nativi e che abbiano vissuto il resto della loro vita nella giungla. Del resto, alcuni documenti privati precedentemente nascosti pare attestino che Fawcett non avesse intenzione di tornare in Gran Bretagna…

La scomparsa di George Bass

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George Bass fu un chirurgo navale britannico ed un esploratore che si inoltrava nella costa orientale dell’Australia. Navigò più di 18.000 chilometri per esplorare la costa australiana. Egli dimostrò inoltre che la Tasmania era un’isola.

Bass nacque in Inghilterra e arrivò a Sydney nel 1795. Nel 1803 scomparve dopo aver navigato nell’Oceano Pacifico con un carico che voleva vendere in Sud America. Insieme a Matthew Flinders, Bass raggiunse poi Port Jackson e insieme esplorarono il fiume George e la baia di Botany. Infine, nel 1797, Bass esplorò anche la costa meridionale di Sydney. Più tardi, nel 1798, egli determinò anche l’esistenza di uno stretto tra il Nuovo Galles del Sud e la Terra di Van Diemen, Tasmania.

Bass tornò in Australia nei primi anni dell’Ottocento su una nave mercantile chiamata Venere. Ma l’esploratore e la sua squadra scomparvero presto nel Pacifico e da allora non sono mai stati ritrovati. Alcuni credono che siano stato catturato dagli spagnoli in Cile e costretti a lavorare nelle miniere in Perù.

La scomparsa dei fratelli Gaspar e Miguel Corte-Real

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In un’incredibile coincidenza, i fratelli esploratori di origine portoghese Gaspar e Miguel Corte-Real scomparvero entrambi durante due viaggi separati verso il Canada moderno. Miguel Corte Real nacque a metà del XV secolo nel regno del Portogallo. Suo fratello minore Gaspar divenne anche lui un esploratore. Si crede che abbia raggiunto la Groenlandia e la Terranova nei primi anni del Cinquecento. Dopo la scomparsa di Gaspar, Miguel andò alla ricerca del fratello, ma scomparve anche lui.

Il 12 maggio 1500, il re Manuel autorizzò Gaspar a fare un viaggio ufficiale di esplorazione in tutto l’Atlantico settentrionale. È probabile che il re fosse interessato a conoscere meglio il territorio. Recentemente scoperto dall’esploratore John Cabot, si credeva che tale terra potesse essere una parte nord-orientale dell’Asia.

È stato riferito che Gaspar e la sua nave abbiano continuato a navigare a sud lungo la costa, per raggiungere la Cina. Miguel ottenne il permesso del re di condurre la propria spedizione sull’oceano in cerca del fratello. Dopo aver raggiunto Terranova, le sue tre caravelle si separarono e iniziarono una frenetica ricerca sulla costa. Ma mentre le altre due navi ritornarono al loro punto di ritrovo, la nave di Miguel svanì senza lasciare traccia.

Re Manuel, amico della famiglia Corte-Reál, finanziò una spedizione di ricerca nel 1503. Proibì intanto a un terzo fratello, Vasqueanes, un importante funzionario governativo, di intraprendere il proprio tentativo di salvataggio dei due fratelli esploratori scomparsi. I fratelli Corte-Real avevano dunque fallito nel loro tentativo di trovare una nuova strada verso la Cina. Ma avevano intrapreso alcuni dei primi viaggi in tutto l’Oceano Atlantico settentrionale, raggiungendo la terraferma nordamericana.

La scomparsa di Jean-Francois de Galaup Lapérouse

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Nel 1785 il re Luigi XVI di Francia mandò l’esploratore Jean-Francois de Galaup Lapérouse in una grande spedizione di mappatura in tutto il mondo. Dopo aver navigato da Brest, il navigatore circumnavigò Capo Horn e trascorse i successivi anni a esplorare le coste della California, dell’Alaska, della Russia, del Giappone, della Corea e delle Filippine.

Nel 1783, la Francia cominciò a prepararsi all’invio di una spedizione nel Pacifico per continuare le esplorazioni iniziate da James Cook. Lapérouse raggiunse l’Australia nel 1788, ma dopo aver lasciato la botanica Bay la sua flotta scomparve. La spedizione consisteva di due navi, La Bussola e L’Astrolabio. Entrambe portavano un totale di 225 passeggeri a bordo, tra equipaggio, ufficiali e scienziati. Le navi partirono dalla Francia nel mese di agosto del 1785 e navigarono a sud verso Capo Horn.

Il viaggio sarebbe dovuto durare quattro anni. Nel 1791, quando La Perouse non fece ritorno in Francia, il governo francese decise di inviare una spedizione di ricerca. Fu solo nel 1826, però, che un capitano irlandese Peter Dillo, trovò prove sufficienti per raccogliere gli estremi della tragedia. In Tikopia, una delle isole di Santa Cruz, acquistò alcune spade che aveva ragione di credere che appartenessero a Lapérouse o ai suoi ufficiali.

Dopo aver fatto alcune domande, scoprì che le armi che provenivano dalla vicina Vanikoro, dove due grandi navi erano approdate anni prima. In un bizzarro racconto, gli abitanti del posto hanno affermato che alcuni degli uomini, tra cui il “capo” del gruppo, erano sopravvissuti a Vanikoro per qualche tempo, prima di costruire una barca e dirigersi verso il mare. Se questo misterioso “capo” fosse effettivamente Lapérouse, significherebbe che il navigatore condannato è sopravvissuto per diversi anni… Dunque molto più a lungo di quanto si potesse credere…