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Grano, allarme di Giansanti (Confagricoltura): "Settore piegato da siccità e guerra, aiuti Ue irrisori"

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Per Giansanti, presidente di Confagricoltura, la pandemia, la guerra in Ucraina e la siccità dimostrano l'importanza del settore agroalimentare.

Lo scoppio della guerra in Ucraina ha apportato un duro colpo anche sulle tasche degli italiani, per i quali è diventato costoso non solo fare benzina ma anche andare a fare la spesa. Confagricoltura registra ulteriori danni legati alla siccità dell’ultimo periodo. Nel Nord Italia non si segnalano piogge significative da ben 107 giorni. Da dicembre a fine febbraio i dati attestano il 60% di neve e l’80% di pioggia in meno rispetto alla media stagionale. I laghi sono ormai aridi e anche il Po è in sofferenza d’acqua. Con il bacino del fiume Po si produce il 40% del Pil nazionale e contribuisce all’approvvigionamento idrico di 16 milioni di persone. L’8 marzo scorso, tuttavia, ha registrato i livelli delle portate più bassi degli ultimi trent’anni. A lanciare un allarme è Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura.

Grano, l’allarme di Confagricoltura: problemi legati alla siccità e alla guerra

Intervistato dal Messaggero, il presidente di Confagricoltura ha ribadito l’importanza del settore agroalimentare, duramente colpito dalla pandemia prima, poi da siccità, guerra in Ucraina e crisi energetica. A tal proposito, ha sottolineato: “Dalla crisi dobbiamo ripartire con una nuova strategia a livello nazionale ed europeo. I provvedimenti presi finora li definisco bebè, come il primo passo di un bambino. Ora guardiamo lontano, come hanno fatto i capi di Stato al vertice di Versailles. Purtroppo, però, le decisioni di Bruxelles non sono state coerenti”.

Le coltivazioni stanno risentendo dei problemi di siccità e Giansanti fa sapere: La situazione potrebbe diventare catastrofica proprio in Italia, Spagna e Grecia. Siamo preoccupati quanto e più della crisi in Ucraina e non è una esagerazione”. A lanciare un allarme era stata anche Ursula Von Der Leyen, ma il presidente di Confagricoltura – “reduce da una riunione europea” – ha precisato: Le decisioni dell’Ue sono la classica montagna che ha partorito un topolino, avevamo ben altre aspettative con l’obiettivo dell’autosufficienza alimentare dell’Europa. Il Commissario ha solo spostato risorse da un capitolo di spesa a un altro”.

Quindi ha aggiunto: Il problema è che si continua a governare la politica agricola di 27 diversi Paesi, invece di pensarci come un unico Stato. È tempo di valutare tutti assieme come misurare gli stock e affrontare le crisi, manca un modello di food security. Va cambiato proprio il paradigma di pensiero, mettendo l’Europa in sicurezza alimentare (per mantenere disponibilità del cibo e stabilità dei prezzi) e dandole così un ruolo nel nuovo scenario geopolitico che sta cambiando. Perché se oggi la Cina o la Russia, per esempio, decidono di affamare l’Africa lo possono fare e questo provocherà un impatto rilevantissimo nei rapporti di forza mondiali”.

Giansanti: “I 195 milioni stanziati dal decreto legge Ucraina non bastano”

Il ministro all’Agricoltura, Stefano Patuanelli, illustrerà i provvedimenti d’emergenza per la crisi che ha colpito il settore agroalimentare. Tuttavia, i 195 milioni stanziati dal decreto legge Ucraina per Giansanti non sono sufficienti. A tal proposito, ha precisato: Speriamo che il Parlamento potenzi le decisioni. L’agricoltura trasforma in cibo il gasolio che usiamo per le macchine agricole, per riscaldare le serre, per altri interventi. Il taglio di 25 centesimi al litro ha visto immediatamente il rialzo del gasolio agricolo. Io personalmente un mese fa lo pagavo 80 centesimi, venerdì mi è costato 1,50 al litro. Questo influisce sui costi di produzione e a cascata sulla spesa degli italiani”.

Quindi ha sottolineato: “Se vogliamo bloccare le tensioni inflattive senza fermare l’economia, dobbiamo sostenere i consumi essenziali delle famiglie che sono proprio l’energia e il cibo. Su questo chiediamo maggiore determinazione“.