> > La Spezia: gravissimo un uomo per lite sui confini di caccia

La Spezia: gravissimo un uomo per lite sui confini di caccia

CACCIA

Un cacciatore spara a un uomo che lo ostacolava nel suo hobby della caccia. La vittima colpita difendeva la sua proprietà dal rischio di essere colpito, appunto. La caccia degli animali si ritorce contro l'uomo?

Uno sparo in pieno petto. Un cacciatore, nella mattina di domenica, preme il grilletto della sua calibro 12 ferendo gravemente l’uomo che lo “ostacolava” nella sua passione di caccia. La vittima Jamal Madboui, un 47enne di origini marocchine, dunque, aveva ripetitivamente protestato per i colpi percepiti proprio vicinissimi alla sua dimora a Tavolara nei pressi di Sarzana in provincia di La Spezia. Per tale motivo il cacciatore Daniele Rustighi di 59 anni ha sparato a Jamal ferendolo quasi mortalmente.

I due avevano molto spesso litigato per questioni di proprietà, mettendosi in una situazione del tutto competitiva. Una questione di principio per Madboui che, con la sua famiglia formata da moglie e figli, aveva timore di quell’uomo con il fucile in mano, che lo minacciava molto spesso a parole. Così, Rustighi appassionato di caccia, che lavora per una ditta di marmi di Carrara, ha messo in pratica la sua fantasia di “eliminare” il nemico del suo hobby preferito: la caccia. La caccia ad un uomo che voleva solo proteggere casa e famiglia.

L’uomo ferito gravemente è stato subito soccorso dai medici e infermieri del 118 e trasportato con un elisoccorso all’ospedale Noa di Massa. L’uomo operato poi d’urgenza è tutt’ora in prognosi riservata.

I militari, intanto, indagatori sulla vicenda, coordinati dal comandante provinciale del reparto operativo tenente colonnello Andrea Fabi e dal capitano Federico Silvestri, hanno bussato alla porta di Rustighi intorno a mezzogiorno di ieri convincendolo a collaborare. Difatti, dapprima l’uomo ha negato gli accadimenti ma l’esame del fucile con il quale ha sparato al marocchino e gli altri fucili in dotazione hanno fatto sì di incastrare Rustighi che, alla fine, non ha potuto che confermare il reato dicendo: “Sono stato io! Sono scappato per paura delle conseguenze, è stato un incidente”. Così l’uomo è stato condotto in caserma ma lì ha cambiato la versione dei fatti. Rustighi, interrogato dal Pm Maurizio Caporuscio, ha affermato oltremodo che il colpo partito dall’arma è uscito accidentalmente in seguito a una colluttazione, andando totalmente in antitesi coi familiari di Mabdoui che hanno sostenuto il contrario. Secondo la loro testimonianza, infatti, Rustighi ha sparato volontariamente al loro congiunto non avendo un minimo di titubanza: arrivato in loco avrebbe preso il fucile e colpito per poi fuggire a gambe levate.

Dunque, Daniele Rustighi è stato condotto in carcere a villa Andreino in stato di arresto.

Possibile che la caccia all’animale possa far arrivare l’uomo a cacciare un altro uomo? La cronaca di oggi è sempre più veritiera in quanto alla ferocia dell’uomo nei confronti dell’animale. I CINGHIALI, i lupi, i topi e ogni possibile soggetto di caccia può far diventare ossessivo l’essere umano con l’animo della rivalsa. Forse un ego troppo fragile dinanzi alla bellezza e grandezza della natura. Sicuramente un uomo oggi è in ospedale a causa della caccia venatoria agli animali.