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Green pass, Ciciliano (Cts) "In stadi e cinema la capienza aumenterà"

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Green Pass, Ciciliano su stadi e cinema: "Aumenterà la capienza". Perplessità su concerti e discoteche

Con l’aumentare dei vaccinati e le condizioni non preoccupanti della pandemia in Italia, si pensa a un allentamento delle restrizioni in quei luoghi, come cinema e teatri, che hanno ancora una capienza limitata.

Green Pass, Ciciliano: “Allargamento posti occupabili al cinema”

“L’orientamento è un allargamento dei posti occupabili in sala. Parliamo di ambienti chiusi in cui però si sta seduti e con la mascherina, senza neppure parlare con altri spettatori. Sempre indossando la maschera e sfruttando il Green pass quindi, si può fare“. Così Fabio Ciciliano, membro del Comitato tecnico scientifico, ha confermato al Messaggero che i tecnici del governo stanno valutando un ampliamento della capienza di cinema e teatri. La percentuale di posti che potranno essere occupati, però, non è ancora chiara. “Non do cifre. Il punto però è che, oltre al fattore di rischio in un ambiente chiuso, c’è anche da evitare un ‘effetto normalità’. Cioè una situazione in cui, e faccio una provocazione, un teatro si trovi ad organizzare un concerto” commenta.

Green Pass, Ciciliano: “Discorso diverso per gli stadi”

Discorso a parte, invece, per i luoghi all’aperto come gli stadi, per i quali si chiede una riapertura totale. “Il discorso lì è un po’ diverso perché se è vero che gli eventi si tengono all’aperto lo è anche che coinvolgono migliaia di persone -commenta Ciciliano-. E in tutta onestà, dato anche che alcune società hanno frainteso l’indicazione del riempimento al 50% chiudendo una porzione dello stadio e concentrando i tifosi in curva piuttosto che spalmarli su tutti gli spalti, non penso si arrivi al 100%“. Il riempimento totale dei posti in stadi e arene è chiesto a gran voce anche dai cantanti. Ciciliano, però, è scettico: “Immaginiamo un concerto dei Maneskin con tutti gli spettatori seduti e composti, con tanto di mascherina? Bisogna fare i conti con la realtà: contesti diversi hanno rischi intrinseci diversi -spiega-. Inutile imporre un distanziamento di 3 o 4 metri quando già sappiamo che sarà impossibile da far rispettare”. Anche sulle discoteche il tecnico del Cts è perplesso: “Specie in inverno sono ambienti chiusi stipati di persone e con criticità dei sistemi di aerazione. Ambienti in cui è impensabile che si tenga la mascherina o che si mantenga il distanziamento -commenta-. Parliamo di un’attività che è intrinsecamente connaturata da un maggiore rischio. Mi rendo conto che la situazione è difficile dopo un anno di chiusura, ma noi siamo tecnici lasciamo alla politica le decisioni legate a questo tipo di considerazioni”.

Green Pass, Ciciliano perplesso su riduzione isolamento a scuola

Sulla questione scuola, Fabio Ciciliano ha commentato le due ipotesi che si stanno discutendo negli ultimi giorni: limitare la quarantena per gli studenti solo ai compagni di banco e ridurre l’isolamento da 7 a 5 giorni per i vaccinati. “Ho perplessità su entrambe le questioni -commenta-. Per quanto riguarda la riduzione dai 7 ai 5 giorni delle quarantene dei soli studenti vaccinati, il problema potrebbe essere rappresentato dal non associare la misura ad una effettuazione sistematica dei test. Il concetto è che noi non dobbiamo rincorrere i focolai ma evitarne la gestione clandestina. Per cui se si fa un approccio omogeneo tra tutti i dipartimenti di prevenzione delle Asl e gli istituti scolastici per seguire lo stesso protocollo magari ci si può ragionare”.  Parere perplesso anche sull’ipotesi dell’isolamento solo del compagno di banco: “Avrebbe senso se fossero tutti immunizzati o controllati ogni giorno, ma non è così. Oggi gli studenti sotto i 12 anni non possono essere vaccinati e quindi vanno escluse scuole materne, elementari e medie. Restano i soli licei dove però non è richiesto il Green pass agli studenti. Quindi, per applicare la misura, anche se personalmente non sono favorevole al certificato a scuola, bisognerebbe imporlo -spiega il tecnico-. E non dimentichiamo che una classe non è un aereo. I ragazzi si spostano, non sono seduti sempre al banco”.