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Green Pass falsi: partono le inchieste su esenzioni e certificati medici

Green pass falso

Tra esenzioni dal vaccino e certificati medici siamo a quasi 400 mila casi. Anche in Italia sono partite le inchieste sui Green Pass falsi

Green Pass falsi, in Italia è allarme. Il numero delle esenzioni dal vaccino sommati a quello dei certificati medici ammonta a quasi 400 mila. Arrivano denunce da ogni parte dello Stivale, i primi a finire nel mirino sono i medici apertamente contrari al vaccino.

Green Pass falsi, il numero delle denunce sale sempre di più

400 mila documenti, tra esenzioni (circa 300 mila) e certificati medici (90 mila), sono stati rilasciati in tutta Italia dal 15 ottobre, data in cui è entrato in vigore il procedimento che rendeva obbligatorio il Green Pass sul luogo di lavoro. Molte aziende italiane non ci stanno e scattano le denunce. I primi a finire nel mirino sono quei medici apertamente contrari al vaccino. Molti di loro sono già finiti nel registro degli indagati per aver firmato centinaia di certificati medici ai propri pazienti, dietro una somma di denaro dai 20 a 100 euro. 

Green Pass falsi,il lavoro delle agenzie di investigazione

Molti capi di azienda si sono rivolti a diverse agenzie di investigazione private che hanno iniziato a lavorare sulla posizione dei dipendenti assenti da lavoro. Nei fascicoli degli investigatori privati sono finiti, anche in questo caso, soprattutto i profili di quelle persone che si sono dichiarate apertamente No Vax o che lo hanno fatto capire dai post sui propri profili social.

Green Pass falsi, si esprime anche il Codacons

Anche il Codacons si è espresso in merito a questa vicenda, e in una nota scrive: Il codice penale punisce il falso ideologico del pubblico ufficiale o dell’incaricato al pubblico servizio realizzato in un atto pubblico, ma sanziona anche il privato che realizza la falsità in atto pubblico. Per tali motivi si richiede di procedere al sequestro di tutte le certificazioni rilasciate in cui si attesta la malattia di dipendenti pubblici o privati per risalire ai medici che le hanno firmate, verificando la rispondenza all’effettivo stato di malattia degli stessi e, in caso di illeciti, agire anche nei confronti dei medici autori delle certificazioni alla luce dell’art. 479 del codice penale.”