> > Green pass obbligatorio due livelli, l'ipotesi: una dose per il ristorante, d...

Green pass obbligatorio due livelli, l'ipotesi: una dose per il ristorante, due per i luoghi affollati

Green pass due livelli

Il governo ipotizza di rendere il green pass obbligatorio su due livelli: potrebbero servire una o due dosi a seconda dei luoghi a cui si accede.

Continua la discussione all’interno del governo in merito al decreto, che probabilmente entrerà in vigore dal 26 luglio, che estenderà l’utilizzo del green pass: una delle ipotesi che l’esecutivo valuterà durante la cabina di regia è quella di disporre due livelli di obbligatorietà del certificato. Per andare al ristorante al chiuso potrebbe bastare aver effettuato la prima dose di vaccino mentre per i luoghi più affollati potrebbe essere richiesto il completamento del ciclo vaccinale. Maggiori dettagli si avranno dopo la Conferenza delle Regioni, convocata per martedì 20 luglio, e la riunione del governo fissata per il giorno successivo.

Green pass su due livelli

L’obiettivo del governo è quello di lasciare l’Italia in fascia bianca almeno fino al 15 agosto e dunque, oltre alla modifica dei parametri per la classificazione delle aree di rischio, si stanno studiando misure che possano contribuire a frenare la corsa della variante Delta.

Ciò che si tenderà a fare è diversificare i luoghi dove più alto è il rischio di contagiarsi prevedendo appunto un doppio livello di obbligo del green pass.

Green pass su due livelli: l’ipotesi

Nella prima fase di applicazione della misura potrebbe dunque essere sufficiente la prima dose di vaccino (o il certificato di guarigione/il tampone negativo) per andare nei ristoranti al chiuso e in tutti gli altri luoghi dove i protocolli già prevedono regole di distanziamento.

Potrebbe invece servire la doppia dose per i luoghi affollati con alto rischio di assembramento anche agli ingressi e all’uscita. Si tratterebbe di stadi, concerti, convegni, eventi, luoghi dello spettacolo, palestre e discoteche all’aperto. Per i ristoranti all’aperto non sarebbe invece prevista alcuna limitazione. Ancora in discussione la richiesta del certificato per viaggiare sui mezzi pubblici.