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Green pass obbligatorio, Salvini: "Fare un tampone per andare a bere un caffè è una follia"

Green pass obbligatorio Salvini

Matteo Salvini commenta in malo modo l’idea di procedere con il green pass obbligatorio: le parole del leader della Lega.

Matteo Salvini, leader della Lega, parla del green pass obbligatorio che diversi Paesi, tra cui la Francia, stanno pensando di adottare per aumentare il numero di vaccinati. L’idea non piace proprio al leader della Lega.

Green pass obbligatorio e Salvini contrario 

L’esponente politico ha inveito contro chi pensa che questa idea sia adeguata. “Ma per bere un caffè e un cappuccino devo fare un tampone? Una follia” ha dichiarato il capo della Lega. Intervistato dai giornalisti a Roma non ci ha pensato due volte a criticare la scelta della Francia. 

Green pass obbligatorio con Salvini in netta contrapposizione

“Adesso per andarmi a bere un cappuccino devo farmi un tampone? Non scherziamo” è la risposta di Salvini alle domande dei giornalisti che gli hanno posto in merito a quanto deciso da Emmanuel Macron in Francia. L’imposizione del green pass per accedere a ristoranti, bar e varie attività commerciali è secondo Salvini un metodo non adeguato. “Non esiste nessun modello Macron, bisogna informare le persone dell’opportunità di vaccinarsi e mettere in sicurezza i fragili, ma non bisogna inseguire chi si beve il cappuccino – commenta Salvini – non è l’idea di Paese che ho io“.

Green pass obbligatorio e Salvini sbotta 

L’idea di proporre il pass sanitario non è ben vista da Salvini che lo dice a chiare lettere: “Non mi interessano i sondaggi, occorre mettere in sicurezza e vaccini i più fragili, agli altri occorre spiegare qual è l’opportunità di mettersi in sicurezza. Inseguire qualcuno che si mette a bere un cappuccino – continua il leghista – non fa parte del Paese a cui penso“. 

A tal proposito si è invece espresso favorevolmente il virologo Roberto Burioni che ha parlato di una decisione giusta e da prendere anche in maniera celere, onde evitare l’aumento dei contagi. Secondo Burioni l’Italia dovrebbe seguire il modus operandi della Francia. “Il rischio è che a ottobre si chiuderanno nuovamente le attività con nuovi lockdown e altre misure restrittive. Se per difendere in nome di non so cosa la libertà di non vaccinarsi degli egoisti ignoranti a ottobre saremo COSTRETTI a richiudere tutto con relativa catastrofe sociale culturale ed economica – dichiara Burioni – io vi saluterò e con il mio green pass mi trasferirò in Francia. Nel frattempo i numeri in Italia sono in aumento a causa delle varianti, crollo invece delle vittime