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Green pass per i lavoratori dal 15 ottobre, sanzioni e multe: cosa rischia chi non avrà il certificato?

Green Pass

Dal 15 ottobre servirà il Green pass per tutti i lavoratori, con la previsione di sanzioni e multe per chi non rispetterà questa regola.

Dal 15 ottobre servirà il Green pass per tutti i lavoratori, con la previsione di sanzioni e multe per chi non rispetterà questa regola. L’Italia è l’unico Paese europeo ad aver preso questa decisione. 

Green pass per i lavoratori: al via dal 15 ottobre

Dal 15 ottobre l’Italia diventerà l’unico Paese europeo in cui per lavorare bisognerà esibire il Green pass. Il presidente Mario Draghi continua per la sua strada, nonostante il confronto con i sindacati. La decisione di estendere il Green pass è stata pensata per incrementare le vaccinazioni. Lo scopo di Draghi è raggiungere il più alto numero di vaccinati per entrare “in zona di sicurezza“. Se con l’arrivo dell’inverno i dati dovessero peggiorare si prenderà in considerazione l’obbligo vaccinale. “Dobbiamo tornare alla normalità, con la ripresa delle attività in presenza. Abbiamo deciso di estendere il green pass perché è uno strumento che funziona, accettato dalle persone e monitorato” ha dichiarato il premier.

Questa mattina il capo dell’esecutivo riunirà a Palazzo Chigi la cabina di regia con i capi di delegazione dei partiti e la ministra Mariastella Gelmini ascolterà i presidenti delle Regioni, mentre alle 16 si terrà il Consiglio dei ministri per il via libera. I sindacati hanno preteso che il green pass non sia un mezzo per licenziare. Salvini si è opposto fino all’ultimo.

Green pass per i lavoratori: scontri e controlli

Nel decreto verrà scritto che i lavoratori senza green pass saranno sanzionati ma non licenziati. Continua lo scontro per i tamponi. Bombardieri, Landini e Colombini hanno chiesto che siano a carico dello Stato fino a fine anno, ma Draghi non è d’accordo perché “si ridurrebbe la propensione degli italiani al vacino“. “Gli oneri dei tamponi saranno a carico di chi non vuole vaccinarsi, non certo della collettività” ha dichiarato il premier. Il meccanismo dei controlli è lo stesso in vigore nei settori dove è già obbligatorio il green pass. La procedura per i dipendenti pubblici e privati è quella prevista per il personale scolastico. All’ingresso di uffici e aziende i dipendenti dovranno esibire il certificato e il responsabile delle verifiche sarà un capo uffico o un capo reparto. Il controllo servirà anche per verificare che l’identità del lavoratore corrisponda a quella annotata sul Green pass. Ulteriori verifiche potranno essere effettuate anche richiedendo l’intervento delle forze dell’ordine. 

Green pass per i lavoratori: le sanzioni

Le sanzioni per il settore pubblico saranno uguali a quelle previste per il personale scolastico e probabilmente sarà così anche per il settore privato. “Non ci è stato detto che ci saranno contrattazioni per settore” hanno confermato i sindacati dopo l’incontro con Mario Draghi. Non si verificherà in nessun caso il licenziamento del lavoratore. Chi non ha il Green pass non potrà essere ammesso all’interno delle aziende e verrà considerato assente ingiustificato. La violazione di questo obbligo è punita con una multa che oscilla tra i 400 e i 1000 euro e potrà aumentare in caso di contraffazione del certificato. In questo caso potrebbe scattare la denuncia. Dopo cinque giorni di assenza ingiustificata “il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti retribuzione e altri compensi o emolumenti”. La riammissione al servizio è associata al possesso di un valido Green pass.