> > Greenland Limbiate: il luna park abbandonato vicino Milano

Greenland Limbiate: il luna park abbandonato vicino Milano

luna park abbandonato

Greenland è uno tra i parchi divertimenti abbandonati in Italia: questo si trova precisamente a Limbiate, vicino la metropoli di Milano. Scopri di più!

Quando ci si trova nei limitrofi di Limbiate è impossibile non notare i numerosi cartelli direzionali che conducono a Città Satellite, un luna park abbandonato nel cuore dell’immenso Parco delle Groane, per lo più conosciuto con l’azzeccatissimo nome di Greenland, il cui indirizzo esatto è Via Del Laghetto 31 Limbiate, accanto alla discoteca Comedia Club in Via Einstein 1, unico locale superstite di quella zona.

cartelli città satellite

Greenland: il luna park abbandonato a Limbiate

Una volta giunti di fronte a questo luna park tanto in voga fino al 2002, ci si rende però conto che si trova ormai in stato di abbandono e incuria per via di alcune diatribe legali tra i proprietari delle giostre (la famiglia Sardena) e quelli della struttura, una ditta di Reggio Emilia che porta il nome di Groane SRL.

Nonostante sia un luogo lasciato a sé da ben quattordici anni è custodito dal signor Mauro Guarda, un dipendente regolarmente stipendiato dall’azienda emiliana e per entrare bisogna ottenere un permesso da quest’ultima, pena una denuncia alle forze dell’ordine per violazione di domicilio.

Come visitare il luna park abbandonato

Io per accedere sia per scattare qualche foto che per fare un tuffo nella mia infanzia (anch’io ho frequentato qualche volta questo parco e ne conservo dei bellissimi ricordi) mi sono appoggiata ai “Luoghi dell’Abbandono”, un’agenzia vicentina che organizza visite nei posti abbandonati sparsi per il Nord Italia.

Ci sono andata la mattina di Domenica 1° Maggio, pioveva ma io ho preso la mia bicicletta infischiandomene dell’acqua e mi sono recata ugualmente sul posto tanto era grande la mia curiosità di visitarlo.

La mia esperienza con il loro personale è stata molto positiva, sia per la disponibilità nel darmi informazioni che per l’istituzione di una security che andava in giro per il parco divertimenti abbandonato pronta ad aiutare i visitatori in caso di necessità. Grazie a loro ho anche potuto introdurre all’interno il mio bolide a due ruote ed evitare il rischio che mi venisse rubato.

Le tappe della visita alla Città Satellite

Indossato il braccialetto di carta ho subito varcato il cancello di entrata, dove sono stata accolta da un grande e sorridente castoro con una T-Shirt verde illustrata da una grossa G bianca (un tempo la mascotte di Città Satellite), alla cui sinistra è situata la pista per la corsa con i go-kart col rispettivo chiosco dove acquistare i biglietti.

Lasciata quest’attrazione alle spalle si trova Arnold’s, un ristorante dove si vendevano hamburger e gelati il cui frigo contiene ancora i blocchi refrigeranti.

A questo locale ne sussegue un altro chiamato “La Passeggiata”, dov’è ancora presente il registratore di cassa e il distributore delle bibite gassate.

Ma è accanto a “La Caccia Al Premio” (le cui saracinesche sono però abbassate) che si trova il punto forte di questo luogo abbandonato: l’ottovolante, divenuto un enorme scheletro metallico con le macchinine situate ai suoi piedi, le quali sono ormai ben consapevoli di non poter più creare la suspence di un tempo.

Proseguendo il giro per questa foresta mangia-giostre se ne trovano altre smantellate, chioschi per il tiro a segno con i palloncini ammosciati ancora appesi e qualche premio sparso sulle suppellettili o sul pavimento; per vederli è sufficiente entrare nel Saloon oppure in un chiosco di tiro con i cerchi, i cui dintorni sono costellati di palline in plastica un tempo usate per fare centro.

Una delle attrazioni ancora in buono stato è sicuramente “Il Bruchino”, un piccolo treno per bambini a forma appunto di bruco pronto ad attraversare due gallerie a forma di mela.

Esiste ancora anche la pista degli autoscontri alla quale sono state però portate via tutte le vetture, magari per essere utilizzate per un’altra. Di questa sono sopravvissuti una sedia con le rotelle, una bandiera gialla sulla quale è riportato il nome dei Sardena e il banchetto dove si acquistavano i biglietti prima di salire sul quale è ancora presente il listino prezzi.

Recandosi invece dall’altro lato di Greenland si può entrare in altri ristoranti (tra cui il Katanga e l’ Ok Burger), consultare i loro menu e visitare il parco giochi adibito per intrattenere i clienti in erba.

Mentre ci si avvicina al laghetto dove si praticava la pesca alla trota, si nota una grande casa di legno dedicata a Walter Spaggiari, fondatore di questo parco divertimenti che non ha però avuto la possibilità di godere i frutti del suo duro lavoro a causa del suo prematuro decesso. Qui dentro non è possibile entrare né sbirciare dalle finestre alle quali sono appese delle tendine bianche.

dedica walter

Sul retro di Città Satellite sono ancora presenti due torri metalliche a forma di castello con l’omonima scritta diventata praticamente invisibile, ma in questa zona è sorto un campo nomadi pieno di camper e roulotte, quindi non è molto sicura percorrerla.

torri greenland

Ma proprio da questo punto che spesso i visitatori più temerari tentano l’accesso clandestino all’interno del parco, approfittando della fitta boscaglia che li nasconde molto facilmente dall’occhio attento del guardiano, presente soprattutto il sabato e la domenica, giorni in cui moltissime compagnie si recano per scattare delle foto o per la semplice voglia di provare il brivido di visitare un luogo abbandonato (in questa zona vanno per la maggiore questo parco e l’ex Manicomio di Mombello dove i ragazzini si sfidano a prove di coraggio visitandone i bui sotterranei).

La prima volta che mi sono recata a Greenland, ignara della presenza del tanto temuto custode, ho avuto la possibilità di imbattermi con diverse persone cacciate dal suddetto e quasi tutte mi hanno detto di provare molta nostalgia per i tempi passati, ma anche tanta tristezza nel vedere questo luna park un tempo davvero bellissimo nel suo stato di degrado.

Da brava curiosa quale sono ho anche contattato l’ufficio tecnico del Comune di Limbiate per sapere qualcosa di più: l’impiegato mi ha rivelato che il parco venne chiuso per ragioni di sicurezza e che la pratica con la disputa legale è ancora aperta poiché l’intenzione della Parco Giochi Srl sarebbe quella di riqualificare la zona e di ricostruire un nuovo luna park (doveva essere pronto per l’ Expo ma poi non si è fatto più nulla).

Io spero che prima o poi ciò avvenga perché sarebbe un vero peccato lasciare a sé un’area così vasta nel bel mezzo del Parco delle Groane e poi sarebbe davvero bellissimo poterci tornare per divertirci insieme alle future generazioni.