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Grillo dice di avere la coscienza pulita ma è “amareggiato dai tempi dell’inchiesta”

Beppe Grillo aggressione giornalista

Indagato per traffico di influenze illecite Grillo dice di avere la coscienza pulita ma è “amareggiato dai tempi dell’inchiesta”: che ha una coda politica

Beppe Grillo avrebbe detto di avere la coscienza pulita ma di essere “amareggiato dai tempi dell’inchiesta”. Il che significa due cose: che Grillo ha accusato il colpo dell’inchiesta milanese per traffico di influenze sulla pubblicità Moby e che quello che più gli fa male non è l’inchiesta in sé ma la tempistica della stessa, che potrebbe mettere a repentaglio le legittime strategie politiche dei Cinquestelle in un momento in cui sono a repentaglio già di loro per motivi ovviamente extra giudiziari.

Presunto traffico di influenze: Beppe Grillo amareggiato dai tempi dell’inchiesta

Secondo quanto fatto trapelare da chi lo conosce ed in questo momento gli è vicino il fondatore del M5S tiene un profilo basso ma fa capire che la giustizia ad orologeria non gli piace. Parla poco e quel che si lascia scappare denota stanchezza ma soprattutto preoccupazione per le “code” politiche di quel che la Procura di Milano gli contesta in ipotesi di reato tutta da asseverare in un eventuale e lontano dibattimento.

L’Italia “manettara” dura a morire e Grillo che si dice amareggiato dai tempi dell’inchiesta

Il guaio è che l’inchiesta è ora e in Italia vige ancora la regola non scritta per cui un avviso di garanzia è una sorta di “anticamera” di colpevolezza, non uno strumento per verificarla eventualmente. E se di mezzo c’è qualcuno che bazzica la politica in Italia faccende del genere diventano guai prima ancora di prenderla, la patente di guai. Secondo le fonti di AdnKronos Grillo ha detto di avere la “coscienza pulita” e si è detto “dispiaciuto e amareggiato per i tempi” dell’indagine.

Mentre Grillo è amareggiato dai tempi dell’inchiesta Toninelli è lapidario: “Mai aiutato nessuno da ministro”

E l’ex ministro Danilo Toninelli? Lapidario: “Non ho mai aiutato alcun concessionario nella mia azione di ministro. Con Moby e Tirrenia parlano i fatti per il sottoscritto: zero proroghe delle concessioni e gare pubbliche”. E ancora: “Da Grillo non ho mai ricevuto pressioni o richieste di favori per aiutare questo, i Benetton, un altro concessionario, e neanche Onorato. Lo testimoniano i fatti”.