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Grillo: nuova inchiesta per stupro della Procura di Tempio, sotto accusa figlio politico norvegese

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Palermo, 24 giu. (Adnkronos) - Nuova inchiesta per stupro della Procura di Tempio Pausania che sta indagando sul figlio di Beppe Grillo e tre suoi amici. Come scrive oggi La Verità, lo scorso 24 maggio il Procuratore Gregorio Capasso e la pm Laura Bassani hanno aperto un nuovo fascicolo per v...

Palermo, 24 giu. (Adnkronos) – Nuova inchiesta per stupro della Procura di Tempio Pausania che sta indagando sul figlio di Beppe Grillo e tre suoi amici. Come scrive oggi La Verità, lo scorso 24 maggio il Procuratore Gregorio Capasso e la pm Laura Bassani hanno aperto un nuovo fascicolo per violenza carnale, questa volta nei confronti di ignoti, in attesa di identificare il giovane che avrebbe abusato della ragazza italo-norvegese un anno prima della denuncia nei confronti dei quattro giovani genovesi. Si tratterebbe del figlio 21enne di un noto politologo e giornalista norvegese, ex parlamentare.

"Nell'atto firmato il 24 maggio dagli inquirenti si legge che 'il pubblico ministero ha disposto l'iscrizione di un nuovo procedimenti a carico di ignoti' per violenza sessuale aggravata perché 'nei confronti di persona che non ha compiuto i 18 anni' e perché 'il fatto è connesso con un altro delitto per il quale si deve procedere d'ufficio', vale a dire lo stupro che avrebbero commesso il 17 luglio 2019 Ciro Grillo, figlio del garante del M5S, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vottorio Lauria ad Arzachena", scrive La Verità. Il nuovo fascicolo è stato aperto 'viste le dichiarazioni' rese da S.J. nel verbale del 17 febbraio 2020, in cui la stessa riferiva 'che nel maggio 2018 mentre si trovava in campeggio in Norvegia, subiva violenza sessuale da parte di un suo amico di nazionalità nicaraguense".

L'inchiesta probabilmente sarà trasferita presso il Tribunale dei minori, perché all'epoca dei fatti il ragazzo non era ancora maggiorenne. La giovane non aveva però sporto denuncia. "Perché non avevo capito che cosa fosse successo – ha detto ai pm – e poi un po' per paura e poi anche per il fatto che era il mio migliore amico. Mi sembrava strano, non so". Ma il padre del giovane, raggiunto dal quotidiano, dice che il figlio "nega categoricamente la contestazione". Adesso questa inchiesta si incrocerà con l'indagine principale su quanto avvenuto nel luglio 2019 in Costa Smeralda.