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Grillo: "Progetto geniale per il nuovo ponte di Genova"

Ponte Morandi, il progetto che piace a Grillo

Il progetto prevede un'infrastruttura innovativa: non una mera superficie per i trasporti, ma uno spazio abitabile dalla collettività.

Sul blog e sui propri profili social, Beppe Grillo ha condiviso un progetto per la ricostruzione del ponte Morandi di Genova, a poco più di un mese dal crollo. L’ipotesi “a dir poco geniale” proviene da Stefano Giavazzi, architetto della bergamasca che ha esposto il proprio progetto con un video su YouTube.

Il post di Beppe Grillo

Il progetto del nuovo ponte

Giavazzi, che a Bergamo divide uno studio di architettura e ingegneria associata, ha elaborato una proposta che “potrebbe dare un grande contributo al nostro Paese”. L’architetto è certo che “laddove ci sono le criticità si mascherano, si celano le migliori potenzialità e tocca a noi sfruttarle”. La nuova struttura non andrebbe a sostituire semplicemente quella crollata ma sarebbe “un servizio integrato per essere abitato, vissuto, percorso, per produrre energia e definire un luogo”.

Giavazzi definisce “cosa vecchia” le strade “concepite come mero mezzo di trasporto”, che devono essere sostituite da sistemi integrati di cui la città di Genova ha oggi particolarmente bisogno. “Basta con questi serpenti autoreferenziali della velocità”, continua. “Ora occorre progettare con lo sguardo rivolto al futuro. Basta con i formalismi di chiglie, vele, pennacchi di ingegneria autocelebrativa. Servono luoghi del fare, dell’abitare, della memoria” e in grado di “produrre energia senza occupare nuovo suolo, ma utilizzano quanto già fatto”.

Piste ciclabili, arte e sport

L’architetto propone l’installazione di almeno 10.000 metri quadri di pannelli solari, che produrrebbero energia per 6.000 famiglie. Il progetto prevede la costruzione di piste pedonali e ciclabili panoramiche, attività commerciali, centri scientifici ispirati al “Kilometro rosso” di Bergamo, ma anche mostre temporanee e impianti di arrampicata. “Il tutto senza demolire nulla”, conclude Giavazzi, “e si potrebbe iniziare subito a costruire”.