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Grindr e dati sensibili: condivisi anche quelli sull'Hiv

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L'App Grindr è stata tacciata di condividere i dati sensibili, anche quelli su Hiv, tra i suoi utenti: nuova bomba sulla questione della privacy

Dopo lo scandalo della Cambridge Analytica che ha investito Facebook, ora scoppia un altro caso relativo sempre alla delicata questione della privacy.

L’applicazione di appuntamenti Grindr, rivolta sostanzialmente al mondo gay, avrebbe infatti condiviso con due società esterne alcune informazioni sensibili degli utenti. Tra queste informazioni ci sono anche lo status sull’Hiv e la posizione Gps. A scoprirlo è stato un gruppo no-profit norvegese dal nome Sintef, insieme all’emittente svedese Svt. La compagnia ha risposto dicendo di aver interrotto la condivisione dei dati e respingendo possibili similitudini con la vicenda di Cambridge Analytica.

Stando all’indagine scandinava, Grindr avrebbe dunque condiviso i dati sensibili, in forma crittografata. La condivisione dei dati sarebbe avvenuta con la società Apptimize, che ottimizza le app. Ma anche con Localytics, che fornisce uno strumento con il quale valutare le prestazioni delle app. Tra questi dati ci sarebbero anche quelli relativi all’Hiv. Gli utenti di Grindr possono infatti decidere se far sapere agli altri la data e il risultato dell’ultimo test eseguito.

La risposta dell’azienda

Bryce Case, responsabile della sicurezza di Grindr, intervistato dal sito Axios e da altri media ha spiegato di avere bloccato la condivisione dei dati. Dunque sembra che l’azienda abbia ora di fatto cancellato i dati sull’Hiv da Apptimize, mentre a breve lo farà da Localytics. Il manager ha quindi reso evidente come i dati, in ogni caso cifrati, non siano stati venduti a terzi né usati per scopi pubblicitari. Sempre case ha poi sottolineato la diversità di Grindr con il caso Cambridge Analytica. C’è differenza, ha sostenuto, tra una “piattaforma software per scopi di debug e ottimizzazione” e “un’azienda che cerca di influenzare le elezioni”.

La denuncia di questa terribile circostanza risale a martedì 3 aprile. La notizia è stata redatta dall’organizzazione norvegese a tutela dei consumatori Forbrukerrådet. Il tutto prende il via da una sequenza di test tecnici e dal report eseguito dall’istituto di ricerca Sintef. Il documento, intitolato “Privacy and privacy leaks in Grindr”, era stato pubblicato online su GitHub. Adesso però è sparito dalla circolazione. Allo stesso modo è inspiegabilmente scomparso il link che ne permetteva la consultazione.

L’esposto dell’associazione dei consumatori spiega che l’indagine di Sintef è stata eseguita su specifica commissione del canale televisivo svedese Tv2. Questo evento offre pertanto un’importante occasione per capire chi si trova al di là dello schermo. In particolare quando pensiamo innocentemente di aver trovato un’oasi virtuale.