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Grotta Thailandia, primi ragazzi salvi. Diretta operazioni

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I quattro ragazzi fuori dalla grotta sarebbero in buone condizioni. Le operazioni di recupero continuano, condizionate però dal rischio maltempo.

Quattro ragazzi, intrappolati da due settimane nella grotta thailandese di Tham Luang, sono stati liberati. La notizia è stata confermata in conferenza stampa dal governatore della regione di Chang Rai, che sovrintende le operazioni di salvataggio. “Stanno abbastanza bene e sono al sicuro”, aveva già dichiarato il capo della polizia locale alla stampa, riferendosi a due dei ragazzi soccorsi. I giovani già fuori dalla grotta saranno trasportati, tramite elisoccorso, negli ospedali della regione. Il recupero di tutte le persone intrappolate potrebbe concludersi entro venti ore, ha riferito il governatore. Quindi gli altri nove giovani (otto ragazzini e l’allenatore della squadra di calcio) dovrebbero uscire dalla cava, con il supporto dei soccorritori, lunedì 9 luglio.

Quattro ragazzi fuori dalla grotta

Quattro dei tredici ragazzi intrappolati sono stati portati dai soccorritori al di fuori della grotta di Tham Luang. Il numero è stato confermato dalle autorità locali, che hanno corretto quello che circolava tra i media (sei persone sarebbero già state recuperate, secondo quanto riferivano testate giornalistiche internazionali). Le operazioni, cui partecipa un team composto da thailandesi e tredici cittadini stranieri, sono iniziate alle 10 della mattina- ora locale- dell’8 luglio. I ragazzi e le loro famiglie sono stati avvisati dell’avvio della nuova fase cruciale, come ha precisato il governatore della regione Chang Rai, Narongsak Osatanakorn. Il recupero potrebbe durare anche due giorni ed è dipendente dalle condizioni meteo della zona. Tuttavia, nell’ultima conferenza stampa dell’8 luglio, Narongsak Osatanakorn ha previsto che l’intera operazione potrebbe anche concludersi nel giro di dieci/venti, salvo imprevisti. Uno scarto temporale di dieci ore è necessario, per preparare in modo adeguato l’equipaggiamento e per ragioni logistiche. Le altre nove persone intrappolate dovrebbero perciò essere liberate lunedì nove luglio. La base operativa dei soccorritori è la Camera numero 3, un’ampia aerea all’interno della cava. Da quel punto bisogna percorrere circa tre chilometri per arrivare all’uscita. Il punto più ostico è però proprio quello che collega la Camera numero 3 al rifugio dei giovani: in questo tratto, la conformazione della grotta è molto scoscesa e presenta passaggi estremamente stretti.

I primi soccorsi

All’esterno della grotta è stato allestito un campo base, dove i soccorritori hanno prestato le prime cure ad almeno tre dei ragazzi usciti dalla cava. Le ambulanze presenti hanno poi trasportato i giovani nell’area limitrofa dove, ad attenderli, ci sono i mezzi dell’elisoccorso che li porteranno all’ospedale di Chiang Rai, situato a circa sessanta chilometri di distanza dal luogo dell’incidente, ormai tristemente famoso a livello internazionale. “I loro cuori sono forti e determinati”, aveva detto il governatore Narongsak Osatanakarn riferendosi alla predisposizione dei ragazzi ad affrontare, uno alla volta, il percorso che li avrebbe portati dalla parte della cava dove sono stati costretti a rimanere, per più di quindici giorni, all’uscita. Nonostante l’acqua nella grotta sia stata in parte drenata, la condizioni meteo rimangono critiche: la pioggia potrebbe allagare di nuovo una parte della grotta. Si aggiunga il fatto che i ragazzi, tutti tra i dodici e i sedici anni, e il loro allenatore, 25enne, devono compiere un tratto sott’acqua.