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Guerra in Ucraina, ancora bombe a Kiev e nel Donbass. Putin: “Invio armi estende il conflitto”

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Guerra in Ucraina: Putin ha dichiarato che l’invio di armi a Kiev da parte dell’Occidente non farà altro che estendere il conflitto.

Guerra in Ucraina: il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che l’invio di armi a Kiev da parte dell’Occidente non farà altro che esasperare ed estendere il conflitto. Intanto, i russi stanno continuando a bombardare il Donbass e la capitale ucraina Kiev.

Guerra in Ucraina, Putin: “Invio armi a Kiev estende il conflitto”

Nel corso di un’intervista rilasciata al canale televisivo Rossiya 1, il presidente Vladimir Putin ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito all’andamento dell’operazione speciale in Ucraina e l’invio di missili a lunga gittata a Kiev da parte delle potenze occidentali.

In particolare, il leader del Cremlino ha dichiarato: “Se saranno forniti missili a lungo raggio all’Ucraina, la Russia ne prenderà atto e colpirà strutture finora risparmiate dalla guerra – e ha aggiunto –. Se i sistemi Himars saranno consegnati agli ucraini, ne trarremo le conseguenze appropriate e useremo le nostre armi distruttive, e ne abbiamo in quantità sufficienti, per colpire obiettivi che non stiamo ancora colpendo”.

Le parole di Putin erano rivolte principalmente all’invio dei lanciarazzi di precisione con sistema Himars inviati dagli Stati Uniti d’America a Kiev. A questo proposito, inoltre, il presidente russo ha affermato: “Le armi americane all’Ucraina? Stiamo schiacciando come noci i loro sistemi di difesa aerea. Ne abbiamo distrutte decine”.

USA su armi a Kiev: “Necessarie per colpire obiettivi russi e resistere all’aggressione”

In relazione alle armi inviate dagli Stati Uniti all’Ucraina, si è espresso il vice consigliere della Sicurezza nazionale americano, John Fines.

Commentando l’invio, il vice consigliere ha spiegato: “I missili inviati dagli USA all’Ucraina sono esattamente quello di cui hanno bisogno per resistere all’aggressione russa. Queste armi permetteranno agli ucraini di colpire con precisione obiettivi russi nel campo di battaglia – e, facendo esplicito riferimento al sistema Himars, ha aggiunto –. Noi pensiamo che questo corrisponda alle loro esigenze“.

Guerra in Ucraina, ancora bombardamenti nel Donbass e a Kiev

Nel frattempo, nelle ultime 24 ore, le truppe russe hanno attaccato 32 località situate nelle regioni di Donetsk e Lugansk, entrambe nel Donbass, in Ucraina orientale. Gli attacchi hanno causato la morte di almeno quattro civili e circa 13 feriti. La notizia è stata resa nota dalla Task Forze delle Forze Congiunte ucraine su Facebook ed è stata riportata da Ukrinform. Inoltre, 81 obiettivi civili sono stati severamente danneggiati o totalmente distrutti: tra questi, figurano anche 75 edifici residenziali.

Al contempo, le forze russe hanno colpito nella mattinata di domenica 5 giugno anche la capitale ucraina Kiev. Sulla città, infatti, sono stati lanciati missili da un bombardiere strategico Tu-95 che era stato precedentemente avvistato dall’Aviazione ucraina mentre sorvolava il Mar Caspio. In considerazione di quanto riferito da Ukrinform, uno dei missili russi è stato abbattuto dalle forze ucraine.

Per quanto riguarda il Tu-95, il bombardiere strategico è un quadrimotore di matrice sovietica che è stato sviluppato dalla Tupolev negli anni ’50 del secolo scorso per effettuare missioni di deterrenza e attacchi nucleari. La versione moderna dell’aereo è capace di lanciare missili da crociera a lungo raggio.

Mosca, Ministero della Difesa: “Distrutti carri armati t-72 inviati a Kiev dai Paesi dell’Est Europa”

Rispetto ai bombardamenti, il portavoce del Ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, citato dalla Tass, ha annunciato che le forze che fanno capo al Cremlino hanno distrutto i blindati inviati a Kiev dai Paesi dell’Europa orientale.

In particolare, il portavoce del Ministero della Difesa ha dichiarato: “Missili ad alta precisione a lungo raggio lanciati dalle forze aerospaziali russe contro la periferia di Kiev hanno distrutto i carri armati T-72 forniti dai paesi dell’Europa orientale e altri veicoli corazzati che erano negli hangar”.

Di Maio su guerra in Ucraina e negoziati di pace con Mosca

Sulla guerra in Ucraina e sulla necessità di riaprire i negoziati per la pace, si è espresso il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio.

In particolare, il ministro degli Esteri italiano ha osservato: “La pace si fa in due, ma mentre l’Ucraina apre la Russia bombarda. Dobbiamo lavorare affinché la guerra finisca il prima possibile. Stiamo lavorando su tutti i fronti, aiutiamo l’Ucraina, sosteniamo il dialogo attraverso Paesi partner come la Turchia, vogliamo arrivare alla pace il prima possibile. Di certo, per volere la pace, bisogna essere in due – e ha continuato –. L’Ucraina e Zelensky hanno dato importantiaperture, dall’altra parte la Russia continua a intensificare i bombardamenti sul Donbass o ad attaccare i media italiani”.

Sull’importanza di riaprire le trattative per la pace, poi, Di Maio ha sottolineato: “In questo momento il vero tema è ravvivare il negoziato. C’è stato questo tentativo di nuovo della Turchia di parlare con Zelensky e Putin per riavvicinarli, dobbiamo riuscirci, ma voglio essere anche molto sincero: in questo momento vedo una strada stretta e in salita. Questo però non ci deve assolutamente scoraggiare a percorrere questa strada e a fare in modo che si riesca a fermare il conflitto”.

Infine, il ministro ha affrontato il tema della crisi alimentare provocata in contesto globale dal blocco dei porti ucraini: “Bisogna far uscire il grano dai porti ucraini. Ci sono 30 milioni di tonnellate di grano ferme nei porti ucraini, bloccati dalle navi da guerra russe. Se non riusciamo a far uscire quel grano dai porti ucraini avremo nuove guerre in Africa, nuovi colpi di Stato, nuovi fenomeni terroristici, e soprattutto grandi fenomeni migratori dall’Africa verso l’Europa, e questo non ce lo possiamo permettere”.