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Guerra in Ucraina, Angela Merkel: "Vicina a Kiev, ma fu giusto escluderla dalla Nato"

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L’ex cancelliera Angela Merkel mostra piena vicinanza all'Ucraina, ma precisa di riconoscersi "nella decisione presa al vertice Nato del 2008 a Bucarest".

Gli orrori di Bucha, dove è stata compiuta una vera e propria strage, hanno sconvolto il mondo intero, che non può restare indifferente davanti a immagini strazianti di corpi senza vita gettati in fosse comuni o accasciati su quelle stesse strade in cui fino a poche settimane fa c’era vita. A commentare l’accaduto è stato il presidente ucraino Zelensky, che ha visitato la città. Anche il premier Draghi si è stretto al dolore del popolo ucraino, dichiarando: “Le immagini dei crimini commessi a Bucha e nelle altre aree liberate dall’esercito ucraino lasciano attoniti. La Russia ne renderà conto”. Non è mancato neppure l’intervento dell’ex cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha espresso la sua vicinanza all’Ucraina, ma ha replicato anche agli attacchi di Zelensky.

Guerra in Ucraina, le parole di Angela Merkel dopo le atrocità di Bucha

In un comunicato divulgato dalla Dpa, un portavoce della Merkel ha sottolineato: “Alla luce delle atrocità che vengono commesse a Bucha e in altri luoghi dell’Ucraina, tutti gli sforzi del governo federale e della comunità internazionale degli Stati, di stare al fianco dell’Ucraina e preparare la fine della barbarie e della guerra della Russia contro l’Ucraina, hanno il pieno sostegno dell’ex cancelliera.

Solo poche ore prima, domenica 3 aprile, Zelensky aveva invitato Angela Merkel e l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy a recarsi a Bucha per vedere concretamente le conseguenze della loro “politica fallimentare” sulla Russia degli ultimi 14 anni. Per il presidente ucraino, Berlino e Parigi avevano posto veti sull’ingresso di Kiev nella Nato. A tal proposito, non si è fatta attende la replica della Merkel, il cui portavoce ha precisato: “L’ex cancelliera Angela Merkel si riconosce nella decisione presa al vertice Nato del 2008 a Bucarest.