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Guerra in Ucraina, bambini con nome e numeri di telefono sulla schiena

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Nel caso in cui si perdessero o restassero soli, senza mamma e papà, ai bambini ucraini viene scritto sulla schiena nome e numero di telefono.

Sono tante le donne che cercano di mettersi al riparo dai drammi della guerra, lasciando la propria terra e cercando di raggiungere il cuore dell’Ue. C’è chi trova riparo presso parenti o amici e chi non sa dove andare ma pensa solo a fuggire. Camminano per chilometri e chilometri pur di varcare il confine e mettere al sicuro sé e i bambini. Instancabili, pur nella fatica immane del percorso. Amorevoli con i più piccoli, sebbene dilaghino paura e incertezza. Così ogni mamma pensa prima alla sicurezza dei suoi figli, solo dopo si ricorda della sua. Alla notizia del bambino di 11 anni che da solo ha raggiunto la Slovacchia, con zaino, passaporto e un numero di telefono scritto sulla mano dalla madre, segue la storia della bambina ucraina di poco più di un anno con nome e numero di telefono scritto sulla schiena. Così le madri cercano di mettere in sicurezza i propri figli, affinché non restino soli e senza identità qualora la guerra li lasciasse orfani.

Guerra in Ucraina, bambina con nome e numero di telefono sulla schiena: il motivo

La foto pubblicata su Twitter da Anastasiia Lapatina, giornalista del Kyiv Independent, commuove il mondo e pesa come un macigno. L’immagine mostra la schiena di una bambina, con indosso ancora il pannolino. La sua mamma ha scritto proprio sul corpicino della piccola il nome e alcuni numeri di telefono. Il caso non è isolato: in questo modo, qualora i genitori dovessero morire in guerra, qualcuno saprà l’identità dei bambini e a chi affidarli.

“Le madri ucraine stanno scrivendo i contatti dei familiari sui corpi dei loro bambini in caso vengano uccise e il figlio sopravviva. E l’Europa sta ancora discutendo del gas”, ha scritto la giornalista.

A commentare la notizia è stata anche la mamma della piccola nella foto, Sasha Makoviy, la quale ha raccontato di aver avuto l’idea “il primo giorno di guerra, nel caso ci fosse successo qualcosa e qualcuno l’avrebbe accolta come sopravvissuta. Su Instagram ha pubblicato anche una seconda foto, di un foglietto con le stesse informazioni che ha scritto sulla schiena di sua figlia. “Ancora non riesco a convincermi a buttare questo foglio spiegazzato della seconda foto dalla tasca della mia tuta. Anche se ora siamo dove è sicuro”, ha aggiunto.