> > Guerra in Ucraina, Draghi: "Crisi umanitaria senza precedenti in Europa dal s...

Guerra in Ucraina, Draghi: "Crisi umanitaria senza precedenti in Europa dal secondo dopoguerra"

guerra Ucraina Draghi

"La forza di un Paese si misura anche nella capacità di difendere la dignità umana", ha commentato il premier Draghi parlando della situazione in Ucraina.

Continua la guerra in Ucraina, dove aumentano le devastazioni e le vittime. A lanciare un nuovo allarme è anche il premier Draghi, il quale ha spiegato che è in atto una “crisi umanitaria senza precedenti in Europa dal secondo dopoguerra”.

Guerra in Ucraina, le parole di Draghi

È un allarme umanitario quello evidenziato dal premier Draghi, il quale ha fatto sapere: “All’8 marzo sono arrivati in 21.095 cittadini, oggi sono 23.872 principalmente dalla frontiera italo-slovena: oltre il 90 per cento sono donne e bambini. Ieri 10.500 donne, oggi 12mila, gli uomini erano 2mila ieri, oggi 2.200, i bambini 8.500 ieri e oggi 9.700. Il flusso è certamente destinato ad aumentare.

Al momento, ha sottolineato Draghi, c’è una “crisi umanitaria senza precedenti in Europa dal secondo dopoguerra”. Poi ha voluto “ringraziare chi si è mobilitato spontaneamente per sostenere la popolazione ucraina” e ha assicurato che “l’Italia farà la sua parte”.

Quindi ha ricordato: “C’è una grande generosità, una profonda umanità” e “la forza di un Paese si misura anche nella capacità di difendere la dignità umana”.

L’appello all’Ue

Per far fronte alla crisi umanitaria attualmente in atto per via della guerra nel cuore del Vecchio Continente, l’Unione europea “ha applicato per la prima volta dal 2001 la direttiva sulla protezione temporanea e anche questo testimonia la compattezza dell’Unione“.

Per Draghi è importante mantenere “una unità di intenti e di azioni e ci vede in prima linea”.

L’Italia accoglie i profughi ucraini

Aumentano i cittadini ucraini in fuga dalla guerra. A proposito dell’accoglienza dei profughi provenienti dall’Ucraina, Draghi ha fatto sapere: “Abbiamo predisposto la piena integrazione di studenti e studentesse anche in raccordo con la comunità di connazionali integrati in Italia”.

“Accoglienza, fratellanza e solidarietà sono dimostrati dalle azioni intraprese dall’Italia, ma molto di più sarà necessario perché forse la reazione non è di giorni e mesi, forse è più lunga”, ha sottolineato.