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Guerra in Ucraina, collettivo di hacker filorussi Killnet minaccia l’Italia: “Metteremo a segno un colpo irreparabile”

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Guerra in Ucraina: gli hacker filorussi Killnet hanno inviato una nuova minaccia all’Italia, asserendo di essere pronti a compiere un "colpo irreparabile”.

Guerra in Ucraina: il collettivo di hacker filorussi Killnet ha inviato una nuova minaccia all’Italia, asserendo di essere pronto a mettere “a segno un colpo irreparabile”. L’attacco è atteso nella prima mattinata di lunedì 30 maggio.

Guerra in Ucraina, collettivo di hacker filorussi Killnet minaccia l’Italia: “Metteremo a segno un colpo irreparabile”

Nell’ambito della guerra in Ucraina, nella giornata di domenica 29 maggio, il collettivo di hacker filorussi Killnet ha postato sul suo account Twitter un messaggio con il quale è stato annunciato un imminente attacco informatico contro l’Italia.

Nello specifico, i cybercriminali hanno scritto: “30 maggio, ore 05:00. Luogo di incontro: Italia. Metteremo a segno un colpo irreparabile”.

Su Telegram, poi, il collettivo Killnet ha postato anche altri messaggi facendo sempre riferimento a nuovi attacchi contro il Paese, specificando che questi sin inseriscono nel solco “della guerra con Anonymous”.

Intanto, in seguito alle nuove minacce esplicitate dagli hacker filorussi, l’agenzia per la cybersicurezza italiana ha lanciato l’allarme, spiegando che gli attacchi colpiranno principalmente “enti e organizzazioni nazionali sia pubblici che privati che erogano un servizio di pubblica utilità o la cui immagine si identifica con il nostro Paese”.

Dopo gli ultimi “attacchi di matrice russa e gli attacchi DDoS occorsi tra l’11 e il 21 maggio”, l’agenzia per la cybersicurezza ha raccomandato la realizzazione di un intervento sui punti di vulnerabilità e di “mantenere un attento controllo delle infrastrutture IT ventiquattro ore su ventiquattro per individuare possibili anomalie e darne comunicazione tempestiva”.

Guerra in Ucraina, Erdogan: “Domani sentirò Putin e Zelensky. No a Svezia e Finlandia nella NATO”

Nella giornata di domenica 29 maggio, il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, ha manifestato l’intenzione di sentire telefonicamente sia il presidente russo Vladimir Putin che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. I colloqui telefonici, secondo quanto riportato dalla Tass, sono attesi per la giornata di lunedì 30 maggio.

A proposito dell’andamento della guerra in Ucraina, Erdogan ha anche mostrato di avere un atteggiamento particolarmente cauto rispetto agli sviluppi futuri relativi al dialogo tra Mosca e Kiev.

Il leader di Ankara, infatti, nel corso di un’intervista rilasciata al canale NTV che è stata citata dalla Tass, ha dichiarato: “Continueremo a sollecitare le parti a utilizzare canali di dialogo e diplomazia. Noi sogniamo che questa guerra finisca il più presto possibile, ma sembra che gli eventi si stiano sviluppando negativamente ogni giorno che passa”.

Nell’annunciare la sua volontà di sollecitare il dialogo tra i due Paesi in guerra, Ergodan ha anche ribadito la ferrea opposizione della Turchia all’ingresso di Svezia e Finlandia nella NATO. Il presidente turco, infatti, ha ribadito che i due Paesi scandinavi sono “sostenitori del terrorismo” del Pkk, il partito separatista curdo con il quale il Governo della Turchia è in lotta da anni.

Cremlino conferma colloquio Putin-Erdogan

Per quanto riguarda il colloquio comunicato dal leader di Ankara, la notizia è stata confermata dal presidente russo Vladimir Putin.

Il Cremlino, citato da Ria Novosti, ha diramato una nota ufficiale con la quale ha annunciato la programmazione della conversazione telefonica che avverrà nella giornata di lunedì 30 maggio tra i due leader.

Guerra in Ucraina, si intensificano i bombardamenti russi su numerose città

A partire dalle 12:45 ora locale di domenica 29 maggio, le sirene antiaeree hanno cominciato contemporaneamente a suonare in svariate città ucraine. Nello specifico, le città bombardate dai russi sono Poltava, Dnipro, Zaporizhzhia, Lugansk, Cherkasy, Kropyvnytskyi e anche l’intera regione di Kiev, inclusa la stessa capitale dell’Ucraina.

Nel corso dei bombardamenti, è stata colpita anche la città natale del presidente Volodymyr Zelensky, Kryvyi Rih, nell’Ucraina centromeridionale. La notizia è stata resa nota da Ministero della Difesa della Federazione Russa, citato dalla Tass. Il dicastero, inoltre, ha asserito che i missili russi hanno distrutto un arsenale di ingenti dimensioni di proprietà delle forze armate ucraine che si trovava in città.

Mosca, Kirill: “Comprendo la scelta della Chiesa ortodossa ucraina”

Intanto, in Russia, il patriarca della Chiesa ortodossa Kirill ha affermato di “comprendere” la scelta della Chiesa ortodossa ucraina che ha recentemente comunicato la rottura con Mosca come conseguenza della guerra.

Nello specifico, Kirill ha dichiarato: “Comprendiamo completamente le sofferenze attuali della Chiesa ortodossa d’Ucraina, comprendiamo che Sua Beatitudine Onofio (capo della chiesa ucraina) e il suo episcopato devono agire nella maniera più saggia possibile per non complicare la vita del loro popolo credente”.

Il patriarca russo ha pronunciato simili parole durante la sua liturgia celebrata nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.