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Guerra in Ucraina, Zelensky: “Ordinata mobilitazione generale, chiamati alle armi coscritti e riservisti”

Guerra in Ucraina

Guerra in Ucraina: il presidente ucraino Zelensky ha ordinato la mobilitazione generale e ha chiamato alle armi tutti i coscritti e i riservisti.

Guerra in Ucraina, proseguono gli attacchi delle truppe russe autorizzati nella notte dal presidente Vladimir Putin. Mentre il Consiglio Europeo si è riunito per stabilire nuove sanzioni contro la Russia, il primo ministro britannico Boris Johnson ha rilasciato alcune dichiarazioni volte a condannare l’operato dell’omologo russo. Sul conflitto in atto, si è nuovamente espresso anche il presidente americano Joe Biden.

Inoltre, il presidente francese Emmanuel Macron ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo russo, durante il quale Puti avrebbe “fornito ampie spiegazioni sui motivi dell’attacco all’Ucrina”.

Guerra in Ucraina, Johnson: “Le banche russe non potranno avere accesso alla sterlina”

Nel tardo pomeriggio di giovedì 24 febbraio, il premier del Regno Unito, Boris Johnson, ha rilasciato alcune dichiarazioni con le quali ha duramente condannato la decisione del presidente russo Vladimir Putin di procedere all’invasione dell’Ucraina.

A questo proposito, il premier britannico ha affermato: “Putin non potrà mai levarsi il sangue ucraino dalle mani. Faremo tutto ciò che potremo per aiutare l’Ucraina. Dobbiamo porre fine alla dipendenza dal gas russo. Apprezzo l’iniziativa di fermare il gasdotto della Germania. Annunceremo le sanzioni più pesanti che la Russia abbia mai visto. Insieme agli USA stiamo imponendo un fermo su tutti gli asset russi. Le banche russe non potranno avere accesso alla sterlina e non potranno avere accesso al nostro sistema di pagamento. Gli USA stanno prendendo misure simili. Ci saranno sanzioni anche sulla Bielorussia. Congeleremo i beni di altri 100 individui, tra cui tutte le industrie che sostengono la macchina russa. Vieteremo l’esportazione di tutti gli oggetti di duplice uso, come l’equipaggio tecnologico, l’elettronica e le comunicazioni. Limiteremo le capacità russe negli anni a venire. Gli oligarchi a Londra non avranno nessun posto dove nascondersi. Non escludiamo alcuna opzione. Dobbiamo essere uniti nel G7 e negli altri forum. Contrasteremo la tempesta di fake news del Cremlino, diremo l verità sulla guerra di Putin. Vogliamo Proteggere i paesi europei che non sono membri NATO ma potrebbe essere mira di attacchi russi. Dobbiamo rafforzare le misure della NATO. Abbiamo la volontà di difendere la pace e la giustizia. Popolo russo, non posso credere che questo orrore sia compiuto nel vostro nome. Fratelli ucraini, siamo con voi. Davay Ukrayino!”.

USA, atteso discorso di Biden: “Andremo avanti con devastanti sanzioni”

Alle ore 19:30 circa, in merito ai recenti sviluppi della guerra in Ucraina, si esprimerà anche il presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden.

In attesa del discorso, sul suo profilo Facebook ufficiale, il presidente americano ha condiviso il seguente messaggio: “Questa mattina ho incontrato i miei omologhi del G7 per discutere dell’attacco ingiustificato del Presidente Putin all’Ucraina e abbiamo deciso di andare avanti su pacchetti devastanti di sanzioni e altre misure economiche per tenere conto della Russia. Siamo con il popolo coraggioso dell’Ucraina”.

Guerra in Ucraina, Putin: “Siamo preparati a sanzioni e restrizioni”

Per quanto riguarda il nuovo pacchetto di sanzioni da indirizzare alla Russia, è stato riferito che le istituzioni europee sono particolarmente infastidite dal comportamento di Paesi come Italia, Ungheria e Cipro che stanno chiedendo di adottare misure meno pensati. Una simile richiesta è dettata dalla necessità di non minare in modo irreparabile i rapporti commerciali con Mosca.

Il presidente Putin, a ogni modo, non sembra essere preoccupato dall’imminente arrivo delle nuove sanzioni, affermando: “Siamo tutti preparati a sanzioni e restrizioni – e ha aggiunto –. Siamo stati costretti a prendere queste misure La Russia rimane parte del sistema economico mondiale. I nostri partner dovrebbero capirlo e non spingerci fuori dal sistema”.

Cremlino: espugnata la centrale nucleare di Chernobyl

In relazione alla guerra in Ucraina, le truppe russe sono riuscite a espugnare prima la centrale di Chernobyl e poi l’intera città. Dopo aver concluso l’operazione militare, la Russia ha dichiarato compiuta la missione in programma per oggi.

In particolare, il portavoce del Ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, ha annunciato: “Abbiamo raggiunto gli obiettivi della giornata. L’esercito russo ha completato le missioni di combattimento assegnate oggi. L’uso congiunto di raid aerei e truppe aviotrasportate in direzione della Crimea ha assicurato l’uscita delle truppe russe nella città di Kherson. Ciò ha permesso di sbloccare il canale della Crimea settentrionale e ripristinare l’approvvigionamento idrico della penisola di Crimea. In totale, a seguito degli attacchi delle forze armate russe, 83 obiettivi a terra dell’infrastruttura militare dell’Ucraina sono stati disabilitati. Dall’inizio dell’operazione militare speciale, due Su-27, due Su-24, un elicottero e quattro Bayraktar TB-2 hanno attaccato veicoli aerei senza pilota delle forze armate ucraine”.

Mosca, manifestazioni contro la guerra in Ucraina

Nel frattempo, a Mosca sono state organizzate proteste contro la guerra. Le manifestazioni sono state rapidamente represse dagli agenti della polizia russa che hanno posto in stato di fermo oltre 700 persone tra cui figurano non solo manifestanti ma anche giornalisti.

Di Maio (M5S): “La Russia non è stata provocata. UE e NATO agiranno insieme”

Il ministro degli Esteri, Luigi di Maio, ha commentato la guerra in Ucraina, asserendo: “Sosteniamo il popolo ucraino. Nessuno si azzardi a dire che la Russia è stata provocata. Reagiremo tutti insieme, con sanzioni durissime. L’UE e la NATO devono dimostrare di essere unite, devono rispondere tutte insieme. L’ambasciata italiana a Kiev è ancora pienamente operativa. Putin è responsabile del bagno di sangue. Abbiamo sostenuto un pacchetto di aiuti finanziari all’Ucraina”.

Mattarella convoca il Consiglio supremo di Difesa

In relazione alla situazione di emergenza vissuta dall’Ucraina, il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha convocato il Consiglio supremo di Difesa che si è riunito alle ore 16:30 di giovedì 24 febbraio.

All’incontro, hanno partecipato il premier Mario Draghi, i ministri di Esteri, Difesa, Interni, Economia, Sviluppo economico; il capo di stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone; il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, Roberto Garofoli; il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti e il consigliere per gli Affari del Consiglio supremo di Difesa, Francesco Saverio Garofani.

Al termine della riunione, è stata diramata la seguente nota: “Il Consiglio supremo di Difesa esprime la più ferma condanna per l’ingiustificabile aggressione militare lanciata dalla Federazione Russa contro l’Ucraina, che rappresenta una grave e inaccettabile violazione del diritto internazionale e una concreta minaccia alla sicurezza e alla stabilità globali. La Repubblica italiana chiede alla Federazione Russa l’immediata cessazione delle ostilità e il ritiro delle forze fuori dai confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina. L’Italia ribadisce il pieno sostegno all’indipendenza e all’integrità territoriale dell’Ucraina, Paese europeo amico e democrazia colpita nella sua sovranità. L’Italia esprime massima vicinanza e solidarietà al popolo ucraino e alle sue legittime Istituzioni, alle vittime e alle tante persone che ne soffriranno le conseguenze. Nell’affrontare la crisi in atto, l’Italia manterrà uno stretto raccordo con i propri partner in tutti i principali consessi internazionali. Insieme con i Paesi membri dell’Ue e gli alleati della Nato è indispensabile rispondere con unità, tempestività e determinazione. L’imposizione alla Federazione Russa di misure severe vede l’Italia agire convintamente nel quadro del coordinamento in seno all’Unione europea. Perché l’Europa non precipiti improvvisamente in un vortice di guerre, è necessario agire con forza e lungimiranza per ristabilire il primato del diritto internazionale e la salvaguardia dei principi e dei valori che hanno garantito pace e stabilità al nostro continente”.

Guerra in Ucraina, Biden: “Attacco russo premeditato. Putin è l’aggressore, Putin ha scelto la guerra”

Nella serata di giovedì 24 febbraio, il presidente americano Joe Biden ha tenuto un discorso alla Nazione incentrati sulla guerra in Ucraina.

In merito a quanto accaduto nelle ultime ore, Biden ha dichiarato: “L’attacco russo era premeditato. La Russia ha rifiutato i tentativi per evitare un conflitto. Sta succedendo tutto in maniera violenta, forse più violenta di quanto pensavamo. Il territorio dell’Ucraina è un territorio sovrano che deve essere rispettato. Ci arrivano informazioni di cyberattacchi. Putin è l’aggressore, Putin ha scelto la guerra. Ne subirà le conseguenze. L’economia russa dovrà pagare un prezzo pesante. Sono mesi che creiamo una coalizione di partner: i 27 paesi europei, il Regno Unito, il Giappone e l’Australia. Siamo tutti d’accordo: i russi non potranno usare yen, dollari, euro o sterline. I russi non potranno finanziare il comparto militare. Non potranno rafforzate la loro economia – e ha sottolineato –. Il rublo non è mai stato così basso. Abbiamo sanzionato le principali banche russe. Stiamo rispondendo bloccando il commercio con le principali aziende russe. Bloccheremo il 50% delle importazioni hi-tech, bloccheremmo i loro sforzi di ammodernamento militari e il programma spaziale. Abbiamo fornito quest’anno 650 milioni di dollari di assistenza all’Ucraina. Non vogliamo combattere contro la Russia in Ucraina. Ma vogliamo difendere i nostri alleati NATO – e ha ribadito –. Non invieremo truppe per combattere in Ucraina ma proteggeremo gli alleati. Presto ulteriori forze statunitensi saranno schierate in Germania e in Europa”.

Il presidente degli Stati Uniti, poi, si è soffermato sulla crisi del petrolio e del gas naturale che scaturirà dalla guerra, rivelando: “La NATO è più forte che mai. Stiamo controllando le fortune energetiche, coordinandoci con i paesi produttori di petrolio. Garantiremo le fortune di petrolio, greggio e gas naturali. Ci libereremo dal giogo del petrolio e del metano russo. Se la Russia continua con i cyberattacchi nei confronti della nostra dorsale tecnologica, implementeremo delle misure”.

Infine, Biden ha concluso il suo discorso rivolgendosi al presidente Zelensky e al popolo ucraino: “Ho promesso a Zelensky che sosterremo i cittadini ucraini. È un momento pericoloso per l’Europa e per la libertà di tutto il pianeta. Tutto il mondo vede che Putin è un criminale. La guerra non si basa su nessun motivo, è semplicemente uno sfoggio di forza. Usciremo più forti da questa crisi. Vogliamo democrazia, non autocrazia. Non vogliamo soggiogare nessuno. Prevarrà la libertà. Dio aiuti le persone che vivono in Ucraina. Noi li aiuteremo”.

Secondo quanto riferito in occasione del suo discorso alla Nazione, Biden ha anche affermato con convinzione che Putin abbia “ambizioni più grandi dell’Ucraina” e voglia, in realtà, ricostruire l’URSS e ha annunciato l’espulsione del secondo diplomatico russo più alto in grado a Washington.

USA, le sanzioni contro la Russia

Nel dettaglio, le “massicce” sanzioni stabilite dagli Stati Uniti nei confronti della Russia hanno riguardato principalmente i settori della finanza, dell’energia e dei trasporti. Nello specifico, le sanzioni sono:

  • Taglio della più grande istituzione finanziaria russa, Sberbank, e 25 delle sue filiali dal sistema finanziario statunitense. Sberbank detiene quasi un terzo delle attività complessive del settore bancario russo;
  • “Sanzioni di blocco complete” su VTB Bank, la seconda banca più grande della Russia, e 20 delle sue filiali;
  • “Sanzioni di blocco totale” su altre tre grandi banche russe: Bank Otkritie, Sovcombank OJSC e Novikombank;
  • Interruzione di 13 grandi società statali dalla raccolta di fondi dal mercato statunitense. L’elenco include: Sberbank, AlfaBank, Credit Bank of Moscow, Gazprombank, Russian Agricultural Bank, Gazprom, Gazprom Neft, Transneft, Rostelecom, RusHydro, Alrosa, Sovcomflot e Russian Railways;
  • Sanzioni alle élite russe e ai familiari. L’elenco: Sergei Ivanov (e suo figlio, Sergei), Andrey Patrushev (e suo figlio Nikolai), Igor Sechin (e suo figlio Ivan), Andrey Puchkov, Yuriy Solviev (e due società immobiliari che possiede), Galina Ulyutina e Alexander Vedyakhin;
  • Sanzioni a 24 persone e aziende bielorusse. Ciò include “due importanti banche statali bielorusse, nove società di difesa e sette funzionari ed élite legate al regime”, secondo la Casa Bianca;
  • Sanzioni all’esercito russo;
  • Sanzioni su alcune importazioni tecnologiche in Russia.

Consiglio europeo: “Necessarie massicce e severe sanzioni contro la Russia”

Sulle sanzioni contro la Russia, si è espresso anche il Consiglio europeo che ha concordato sulla necessità di promuovere nuove misure restrittive che impongano “massicce e severe” sanzioni a Mosca.

A questo proposito, il Consiglio europeo ha spiegato: “Le sanzioni coprono il settore finanziario, energetico, quello dei trasporti, l’export di beni e finanziario, la politica dei visti e l’inserimento nel nella lista nera di personalità russe”.

Nell’ambito del settore energetico, invece, non sono attualmente previste misure di ritorsione in relazione al gas: “Il Consiglio adotterà il pacchetto senza ritardi“.

L’UE, poi, ha ribadito di voler procedere con l’adozione di sanzioni anche contro la Bielorussia.

Guerra in Ucraina, il gesto di solidarietà di Torino e Roma

Al pari di quanto avvenuto a Berlino, a Parigi e a Praga nella serata di mercoledì 23 febbraio, anche alcune città italiane hanno deciso di illuminare alcuni monumenti con i colori della bandiera ucraina come gesto di solidarietà nei confronti del Paese in guerra.

A Torino e a Roma, infatti, la Mole Antonelliana e il Colosseo si sono tinte di blu e di azzurro.

mole antonelliana colosseo ucraina

Forze ucraine riconquistano l’aeroporto Hostomel

Al termine del primo giorno di guerra in Ucraina, si stanno gradualmente intensificando le proteste in svariate città della Russia. Dopo Mosca, infatti, anche a San Pietroburgo sono state indette manifestazioni per contestare il conflitto.

Intanto, mentre continuano gli attacchi in tutta l’Ucraina, le forze militari ucraine sono riuscite a riappropriarsi dell’aeroporto Hostomel, situato nella periferia nord-ovest di Kiev.

Guerra in Ucraina, colloquio telefonico Putin-Macron

Nella tarda serata di giovedì 24 febbraio, l’Eliseo ha comunicato che si è svolto un colloquio telefonico tra il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente russo Vladimir Putin.

Secondo quanto riferito dall’Eliseo, il presidente Puti avrebbe “fornito ampie spiegazioni sul motivo per cui è stata presa la decisione di avviare un’operazione militare in Ucraina”.

Obama, il messaggio sulla guerra in Ucraina

Nella serata di giovedì 24 febbraio, l’ex presidente degli Stati Uniti d’America, Barak Obama, ha scritto una lettera sulla guerra in Ucraina, diffondendo poi il documento attraverso i suoi canali social.

Il testo, intestato “Dichiarazione del presidente Obama sull’Ucraina”, riporta il seguente messaggio:

La scorsa notte, la Russia ha lanciato un attacco brutale contro il popolo ucraino, in violazione di diritto internazionale e principi fondamentali della decenza umana. La Russia lo ha fatto non perché l’Ucraina rappresentava una minaccia per la Russia, ma poiché il popolo ucraino ha scelto un percorso di Sovranità, autodeterminazione e democrazia. Per l’esercizio dei diritti che dovrebbero essere a disposizione di tutte le persone e nazioni, gli ucraini ora affrontano un brutale assalto che sta uccidendo innocenti e spostando un numero imprecisato di uomini, donne e bambini.

Le conseguenze delle azioni spericolate della Russia si estendono oltre i confini dell’Ucraina. Questa invasione illegale nel cuore dell’Europa minaccia anche la fondamenta dell’ordine e della sicurezza internazionali. Da qualche tempo, abbiamo visto le forze di divisione e l’autoritarismo fa progressi in tutto il mondo, montando un assalto agli ideali della democrazia, dello stato di diritto, dell’uguaglianza, della libertà individuale, della libertà di espressione e di culto, e dell’autodeterminazione. L’invasione russa dell’Ucraina mostra dove queste tendenze pericolose possono guidare – e perché non possono essere lasciati incontrastate.

Le persone di coscienza di tutto il mondo devono condannare ad alta voce e chiaramente le azioni della Russia e offrire sostegno al popolo ucraino. E ogni americano, indipendentemente dal partito, dovrebbe sostenere gli sforzi del presidente Biden, in coordinamento con i nostri più stretti alleati, per imporre sanzioni incisive alla Russia – sanzioni che impongono un prezzo reale alla Russia e alle élite autocratiche.

Potrebbero esserci alcune conseguenze economiche per tali sanzioni, dato il significativo ruolo della Russia nei mercati mondiali dell’energia. Ma questo è un prezzo che dovremmo essere disposti a pagare per restare dalla parte della libertà. A lungo termine, ci troviamo tutti di fronte a una scelta, tra un mondo in cui la forza fa bene e gli autocrati sono liberi di imporre la loro volontà attraverso la forza, o un mondo in cui le persone libere ovunque hanno il potere di determinare il proprio futuro.

Michelle ed io pregheremo per il coraggioso popolo ucraino, per i cittadini russi che hanno coraggiosamente dichiarato la loro opposizione a questi attacchi, e per tutti coloro che lo sopporteranno il costo di una guerra insensata.

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Ucraina, Zelensky ordina la mobilitazione generale

Con l’avanzare della notte, la situazione in Ucraina diventa sempre più delicata. A 30 chilometri da Kiev, è stata rivelata la presenza di combattimenti mentre la polizia ucraina sta invitando i passanti che si trovano nella capitale a rifugiarsi nei sottopassi.

Intanto, mentre fonti dell’intelligence hanno rivelato che l’esercito russo ha il controllo totale dello spazio aereo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ordinato la “mobilitazione generale”. In questo modo, sono stati chiamati alle armi tutti i coscritti e i riservisti dell’Ucraina.

Il presidente Zelensky, poi, ha dichiarato: “Oggi ho chiesto a ventisette leader europei se l’Ucraina sarà nella NATO. L’ho chiesto direttamente. Tutti hanno paura, non rispondono. E noi non abbiamo paura di nulla. Non abbiamo paura di difendere il nostro Paese. non abbiamo paura della Russia Non abbiamo paura di parlare. Non abbiamo paura di parlare di tutto, di garanzie di sicurezza per il nostro stato. Non abbiamo paura di parlare di stato neutrale. Non siamo nella NATO ora. Ma quali garanzie avremo? E, soprattutto, quali paesi specifici ce li daranno? Sono grato a ogni stato che aiuta l’Ucraina concretamente, non solo a parole. Ma c’è un’altra cosa: siamo lasciati soli a difendere il nostro stato. Chi è pronto a combattere con noi? Onestamente, non lo vedo. Chi è pronto a dare all’Ucraina una garanzia di entrare nella NATO? Onestamente, tutti hanno paura“.