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Guerra in Ucraina, Kiev: “Perdite ingenti tra i russi”. Donetsk: “Munizioni al fosforo usate da Mosca”

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Guerra in Ucraina: il Governo di Kiev ha segnalato la presenza di perdite ingenti tra i russi. A Donetsk, è stato denunciato l’uso di munizioni al fosforo.

Guerra in Ucraina: il Governo di Kiev ha segnalato la presenza di perdite ingenti tra i russi. A Donetsk, è stato denunciato l’uso di munizioni al fosforo.

Guerra in Ucraina, Kiev: “Perdite ingenti tra i militari russi”

Il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Oleksiy Arestovych, ha affermato che le perdite russe in Ucraina sono “colossali”. Il consigliere, inoltre, ha ammesso che Kiev ha perso il controllo di alcuni villaggi e città situate nell’area orientale del Paese. In questi luoghi, i combattimenti stanno diventando sempre più intensi e stanno causando perdite ingenti sia tra i militari russi che tra i militari ucraini anche se, secondo quanto riportato da Arestovych, quelle di Mosca risulterebbero essere numericamente superiori.

Citato dall’agenzia Unian, il consigliere di Zelensky ha affermato che ogni giorno di guerra i russi perdono unacompagnia di soldati.

Donetsk: “Munizioni al fosforo usate da Mosca”. Blinken: “Conseguenze gravi in caso di ricorso ad armi chimiche”

Intanto, il governatore di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, ha denunciato l’utilizzo di munizioni al fosforo nella regione utilizzate dalle forze russe. Secondo quanto riportato dal Kyiv Independent, il governatore ha anche precisato che la zona colpita con simili munizioni sarebbe il villaggio di Solovyove.

In merito all’uso di armi chimiche da parte di Mosca, il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha inviato un monito al Cremlino asserendo che il Governo russo “andrà incontro a gravi conseguenze se dovesse utilizzare armi chimiche in Ucraina”.

Sul Donbass, poi, è intervenuta una fonte del Pentagono che alla NBC News ha dichiarato: “La Russia è probabilmente in ritardo di qualche giorno nel suo attacco alla regione del Donbass. I russi stanno facendo progressi lenti e irregolari”.

Pentagono: “In arrivo nuove armi per Kiev. Offensiva russa nel Donbass procede a rilento”

Nel pomeriggio di venerdì 29 aprile, il Pentagono ha annunciato che la prossima fornitura di armi ed equipaggiamenti militari americani verrà recapitata al Governo ucraino entro le prossime 24 ore e sta viaggiando a bordo di oltre una dozzina di velivoli. Il nuovo carico porterà a Kiev anche droni fantasma Phoenix, mine e radar.

Gli Stati Uniti si sono detti convinti che l’esercito russo stia tentando di compromettere la capacità delle forze ucraine “di ottenere rifornimenti e rinforzi”. La CNN ha infatti appreso da fonti del Pentagono che i russi starebbero attaccando le centrali elettriche in modo tale da bloccare le comunicazioni ferroviarie. I bombardamenti contro Odessa, invece, vengono interpretati come un modo per tenere impegnate le truppe di Kiev nella difesa della città, rendendo impossibile al Governo ucraino di inviare rinforzi nel Donbass, luogo in cui si sta rivitalizzando l’offensiva russa.

A proposito della pressante offensiva nella regione orientale del Paese, fonti del Pentagono hanno detto che le operazioni militari russe procedono in “modo discontinuo, lento verso il sud est e sud ovest di Izium” e che i militari russi “continuano a usare artiglieria a lunga gittata e qualche raid aereo per gli spostamenti delle truppe”.

Per il Pentagono, l’avanzata russa sarebbe rallentata principalmente da due fattori: “In primo luogo, è ostacolata dal fatto che il fuoco di artiglieria e i raid arei non stanno avendo l’effetto che vorrebbero perché gli ucraini sono ancora in grado di resistere, e poi dal fatto che i russi sono preoccupati di non rimanere tagliati fuori dalle loro linee di rifornimento”.

Mariupol, comandante del battaglione Azov: “Non ci arrenderemo mai”

A Mariupol, intanto, gli attacchi russi si fanno sempre più pressanti. In merito alla situazione in atto nella città portuale ucraina, si è espresso il comandante del battaglione Azov, Sviatoslav Palamar. Contattato dalla CNN, il comandante ha parlato dei militari rifugiati all’interno dell’acciaieria Azovstal, ribadendo l’urgenza di mettere in salvo i civili al più presto, prima che vengano “uccisi in un assalto dei russi”.

Su un’ipotetica resa ucraina, poi, Palamar ha dichiarato: “Non consideriamo la possibilità di arrenderci o le condizioni per una resa, consideriamo solo garanzie per lasciare il territorio dell’acciaieria Azovstal: siamo pronti ad un’estrazione, magari verso un Paese terzo, ma con le nostre armi in pugno – e, rispetto all’evacuazione dei civili, ha aggiunto –. Abbiamo chiesto l’evacuazione dei civili: sin da marzo stiamo parlando con tutto il mondo per ottenere che politici internazionali o organizzazioni garantiscano una evacuazione sicura dei civili. Quindi se mi chiedete se siamo pronti a far andare via i civili, rispondo che non solo siamo pronti ma abbiamo chiesto che i civili vengano salvati prima di tutto“.

In relazione ai 500 militari ucraini che si trovano all’interno dell’acciaieria Azovstal, il comandante ha ribadito la loro necessità di avere garanzie di sopravvivenza: “Noi non vediamo nessuno scenario di resa – ha ribadito –. L’unica cosa che vediamo possibile è attraverso la garanzia di leader di Paesi terzi, possibilmente gli Stati Uniti, il Regno Unito, Israele o la Turchia, la garanzia che permetterebbe ad ogni soldato di uscire in sicurezza”.

Commentando il piano del Governo di Kiev di evacuare i civili, Palamar ha riferito che un convoglio dovrebbe raggiungere Mariupol ma non ha voluto fornire dettagli per motivi di sicurezza: “Contiamo sulla Croce Rossa e le organizzazioni che sono dirette qui per prendersi cura prima di tutto dei feriti gravi, perché hanno bisogno di essere curati, hanno bisogno di aiuto”.

Infine, il comandante del battaglione Azov ha spiegato che civili e militari ucraini si trovano in aree separate della rete di cunicoli e bunker del sito industriale: “Ci sono sotterranei e bunker che non possiamo raggiungere perché sono sotto le macerie. Non sappiamo se le persone che sono lì sono vive, ci sono persone intrappolate in posti che non possiamo raggiungere“.

Regioni russe di Kursk e Briansk bombardate dagli ucraini, la denuncia dei governatori

Nel pomeriggio di venerdì 29 aprile, è stato segnalato un raid missilistico che si è abbattuto su due regioni russe situate in prossimità del confine con l’Ucraina. In particolare, è stato denunciato che i territori di Kursk e di Bryansk sono stati bombardati per ordine del Governo di Kiev.

In merito all’accaduto, è intervenuto il governatore della regione Kursk, Roman Starovolt, che su Telegram ha affermato: “Non c’è stata tregua questa mattina nella città di confine di Rylsk. Alle otto i mortai hanno sparato a Krupets”.

Il governatore ha anche comunicato che i militari russi hanno neutralizzato le postazioni dalle quali è stato lanciato l’attacco e che non sono state registrate vittime o feriti a Kursk.

Il governatore di Bryansk, Alexander Bogomaz, invece, è stato informato dalle guardie di confine dell’Fsv che il villaggio di Belaya Berezka è stata colpito da missili provenienti dalle forze ucraine. Strutture idriche e per l’elettricità sono state severamente danneggiate, secondo quanto rivelato dal governatore russo.

Guerra in Ucraina, Putin conferma presenza al G20 a Bali: la reazione degli USA

In relazione alla riunione del G20 che si terrà a Bali a novembre 2022, l’Indonesia ha riferito di aver avuto conferma della partecipazione del presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. In seguito alla diffusione della notizia, gli Stati Uniti d’America stanno valutando eventuali strategie di comportamento. Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, infatti, il presidente americano Joe Biden ha più volte asserito che la Russia dovrebbe essere espulsa dal G20, come ricordato dalla CNN. Inoltre, durante una recente riunione del G20, i rappresentanti dell’amministrazione Biden hanno lasciato l’evento nel momento in cui i delegati russi hanno preso parola.

Tra le numerose ipotesi che gli Stati Uniti stanno valutando, figura quella di inviare a Bali una delegazione di grado inferiore oppure di partecipare in remoto. Ciononostante, la partecipazione in presenza di Joe Biden resta l’opzione più plausibile soprattutto in considerazione della certezza acquisita rispetto alla presenza di Putin.

La Casa Bianca, al momento, ha annunciato che non sono state adottate strategie volte a mettere in atto il boicottaggiodel summit e ha sottolineato che una scelta analoga avrebbe l’effetto catastrofico di lasciare le redini dell’incontro internazionale a Russia e Cina.

NATO: “Intercettati jet russi in prossimità dello spazio aereo dell’Alleanza”

In relazione al conflitto russo-ucraino, la NATO ha spiegato che negli ultimi quattro giorni i suoi jet sono decollati “diverse volte” al fine di intercettare caccia russi che volavano in prossimità dello spazio aereo dell’Alleanza. La notizia è stata diffusa dal Comando Aereo Alleato e riportata dalla CNN.

A quanto si apprende, i radar della NATO hanno tracciato un certo numero di aerei non identificati sul Mar Baltico e sul Mar Nero a partire dallo scorso 26 aprile. Inoltre, l’Alleanza ha denunciato: “Gli aerei russi spesso non trasmettono un codice transponder che indichi la loro posizione e altitudine, non presentano un piano di volo o non comunicano”.

Banca d’Italia, report: “Incertezza sistema bancario a causa della guerra in Ucraina”

In relazione alla guerra in Ucraina, Banca d’Italia ha diramato un report sulla stabilità finanziaria della struttura bancaria alquanto allarmante.

Nel rapporto, infatti, è stato segnalato che la guerra rappresenta “una significativa fonte di incertezza per il sistema bancario; può produrre conseguenze rilevanti attraverso molteplici canali, di natura finanziaria ed economica”. Inoltre, è stato precisato che “il tasso di deterioramento dei prestiti resta su livelli storicamente bassi e l’uscita dalle misure di sostegno non sta causando cliff-effects per la rischiosità” dei crediti.

Infine, Bankitalia ha aggiunto: “L’esposizione diretta verso controparti russe è nel complesso limitata, ma concentrata nei due gruppi di maggiore dimensione e appare gestibile”.