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Guerra in Ucraina, l'analisi del generale Pietro Serino

Il generale Pietro Serino e la profezia nera sui russi: "Che fine faranno"

In un'intervista al Corriere della Sera, il Generale Pietro Serino ha detto la sua in merito alla guerra in Ucraina.

Il Generale Pietro Serino, capo di Stato Maggiore dell’Esercito, è un grande esperto di pianificazione militare, motivo per il quale in un’intervista al Corriere della Sera ha detto la sua circa la guerra tra Ucraina e Russia. 

Il Gerenale Serino: “Le guerre si basano ssull’efficacia della teconologia, i russi non l’hanno capito”

“Io nasco come ufficiale deputato alle telecomunicazioni, e periodicamente nella mia vita ho dovuto aggiornare le mie conoscenze sulle nuove tecnologie. Ogni guerra, sin da quelle che facevano gli antichi romani, si basa sull’efficacia delle comunicazioni e della tecnologia. Quella della Russia contro l’Ucraina non fa differenza, e i russi potrebbero non averlo compreso sino in fondo”.

Affermazioni per nulla leggere, con le quali il Generale intende marcare la necessità di non sottovalutare il fatto che le formazioni corazzate hanno bisogno di strumenti di tecnologia innovativi rispetto al passato.

Una guerra che dura da più di 60 giorni

Tutto ciò, in effetti, spiegherebbe le difficoltà che la Russia sta riscontrando nello scontro, tenendo conto che lo stesso Putin aveva parlato all’inizio di una guerra che sarebbe dovuta essere lampo, ma che invece dura da oltre 60 giorni. 

“Ritengo che una delle considerazioni più rilevanti riguardi proprio i nuovi ambiti cyber e spaziale, che forse non sono risolutivi, ma certamente hanno un ruolo determinante: se non sono capaci di sfruttare gli accessi alla tecnologia cyber e al dominio dello spazio, gli eserciti moderni possono entrare in grande difficoltà”.

Il Generale ha poi aggiunto:

“Si è discusso per settimane circa la consistenza delle forze, delle decine di migliaia di soldati schierati, ma si sa poco dell’entità numerica e della natura degli avversari sul campo. Certo, il terreno va presidiato, le risorse umane restano fondamentali sia per difendere un terreno, sia per conquistarlo e mantenerlo, ma le truppe senza la padronanza dei mezzi tecnologici alla fine soccombono, è una regola classica, sin dai tempi delle guerre dei romani”.

Integrazione, interoperabilità, rapporto sinergico tra forze militari e industrie 

Insomma, i concetti chiave che ermogono dall’analisi del Generale sono: integrazione, interoperabilità e rapporto sinergico fra forze militari e industrie europee.

“La nostra prima missione è la difesa della Nazione e dei suoi interessi, la seconda è quella della difesa degli interessi euro-atlantici. Un caposaldo fondamentale è che le due dimensioni, Nato ed europea, continuino a coesistere, ma con una capacità militare che si basa sulla non duplicazione degli apparati militari, con un unico set di forze che può operare sotto entrambe le organizzazioni: questo è un concetto irrinunciabile”.

In conclusione:

“La dimensione cibernetica è oggi così pervasiva che affidare le operazioni alle singole forze armate diventa controproducente, anche con il classico coordinamento. Occorre un approccio interforze, con un accentramento molto forte verso un comando unico di tutte le operazioni, e credo che nel mondo occidentale si abbia molta più coscienza di questo”.