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Guerra in Ucraina, perché Putin ha annullato l’assalto finale alla acciaieria di Mariupol

La Azovstal ripresa dall'alto

Dopo aver intuito che non gli conviene avere una "Fort Alamo ucraina" a guastargli la vittoria Putin ha annullato l’assalto alla acciaieria di Mariupol

Nell’ambito delle ultime operazioni della guerra in Ucraina ci si chiede perché Vladimir Putin abbia annullato l’assalto finale alla acciaieria di Mariupol e la risposta sta tutta nel valore simbologico che lo “zar” vuole dare alla conquista della città marittima dove vuole addirittura fare una parata il 9 maggio. Gli infidi cunicoli della Azovstal ed i circa 2000 soldati che vi si asserragliano rappresentano un banco di prova troppo rischioso per la propaganda di un esercito che vuole esibire Mariupol come un trofeo di vittoria.

Acciaieria, perché Putin ha annullato l’assalto finale

Il dato è che la Russia rinuncia ufficialmente a conquistare le acciaierie Azovstal di Mariupol con un ordine partito direttamente da Vladimir Putin. Il presidente russo ha voluto un incontro ad hoc con il ministro della Difesa Sergei Shoigu ed ha definito “impraticabile” il piano per prendere d’assalto le acciaierie dove si trovano ancora circa duemila combattenti ucraini. Lo scenario è questo: per “bonificare” la Azovtsal ci vorrebbero giorni e giorni di piccoli e snervanti combattimenti settore per settore, metro per metro e in un ambiente dove artiglieria, razzi e tank possono poco.

Lo Zar non vuole una “Fort Alamo ucraina”

Perciò Putin, che non vuole inaugurare la conquista di Mariupol con un massacro e battezzare lui stesso una sorta di “Fort Alamo ucraina” ha detto: “Questo è il caso in cui dobbiamo pensare, cioè dobbiamo sempre pensare, e in questo caso ancora di più, a preservare la vita e la salute dei nostri soldati e ufficiali. Non c’è bisogno di arrampicarsi in queste catacombe e strisciare sottoterra attraverso queste strutture industriali”. Putin però ha ordinato che le truppe non lascino le loro postazioni attorno al complesso, isolando la zona industriale di Mariupol “in modo che lì non possa volare una mosca“.