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Guerra in Ucraina, quando si fermerà Putin? Le indiscrezioni

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Per Marco Di Liddo, responsabile analisti del Ce.S.I, quella in Ucraina è la guerra dei Duecento Giorni e sarà Putin a decidere quando fermarsi.

La guerra in Ucraina non si ferma. Continuano le atrocità del conflitto e i russi non sembrano intenzionati a mollare la presa. Dopo oltre 100 giorni di guerra, la situazione appare critica, ma Putin sembra lontano dalla ritirata dei suoi uomini. Secondo Marco Di Liddo, responsabile analisti del Ce.S.I., il conflitto durerà almeno 200 giorni e sarà proprio il presidente russo a decidere come e quando porre fine ai combattimenti.

Guerra in Ucraina, quando Putin ritirerà le truppe russe?

Quanto ancora proseguirà la guerra in Ucraina non è dato a sapere. Per il responsabile analisti del Ce.S.I., sarà un conflitto di almeno 200 giorni. Lo ha spiegato in un’intervista al quotidiano Libero.

Qual è per Marco Di Liddo il bilancio dei primi 100 giorni? “Non possiamo dare un giudizio tranchant. I russi all’inizio della guerra puntavano a destituire Zelensky e hanno fallito, poi volevano conquistare Kharkiv e Odessa e hanno fallito. Ora l’obiettivo a portata di mano è il pieno controllo sugli oblast di Lugansk e Donetsk, sul corridoio di Mariupol e su Kherson. Si tratta del traguardo minimo che i russi si erano prefissati, ma è un premio di consolazione, un contentino”.

Poi ha sottolineato: Quanto a costi umani ed economici sostenuti dalla Russia, non possiamo certo parlare di vittoria. Per quanto riguarda l’Ucraina, il Paese ha resistito in modo più che egregio e dal punto di vista politico e morale è molto unito. Ma, comunque vada, la guerra si risolverà in una vittoria mutilata per ambo le parti: la Russia rispetto alle sue ambizioni, l’Ucraina rispetto alla situazione pre-bellica”.

Quale sarebbe la vera vittoria per Mosca? “Una volta che i russi conquistano il Donbass e mettono in sicurezza il corridoio di Mariupol, potranno consolidare le acquisizioni territoriali e far apparire questo come una vittoria a quella parte di mondo, dalla Cina all’India ai Paesi africani, che non è Occidente. L’Ucraina, invece, politicamente ha già vinto: ha fatto sì che la causa della resistenza diventasse un punto primario nell’agenda di Ue e Usa e grazie a questo credito proverà ad accelerare il processo di integrazione nel mondo euro-atlantico”, ha commentato.

Il futuro della guerra in Ucraina

Tracciando un possibile scenario futuro della guerra in Ucraina, Di Liddo ha dichiarato: “Tutto dipende dal punto che i russi decidono di individuare come stop. In questo momento Putin ha il coltello dalla parte del manico, sarà lui a decidere quando fermarsi. Il presidente russo cercherà di raggiungere i suddetti obiettivi minimi ed è disposto a qualsiasi cosa pur di prenderli”.

Poi ha precisato: “La durata della guerra dipenderà anche da noi: se noi decidiamo che l’Ucraina non ci interessa più, Putin potrà farsi ingolosire e puntare a obiettivi più grandi come Kiev. A quel punto la guerra durerà molto di più. In ogni caso credo che il conflitto possa diventare, almeno, una guerra dei Duecento Giorni”.