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Guerra in Ucraina, Russia bandita da Swift? L’ipotesi

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Con l’invasione dell’Ucraina, le potenze mondiali stanno valutando di cacciare la Russia dallo Swift, il sistema internazionale delle transizioni.

In seguito all’invasione dell’Ucraina, le potenze mondiali stanno valutando di cacciare la Russia dallo Swift ossia dal sistema internazionale delle transizioni.

Guerra in Ucraina, Russia bandita da Swift? L’ipotesi

Nel momento in cui il presidente russo Vladimir Putin ha approvato l’invasione dell’Ucraina e ha dato inizio alla guerra, i Paesi europei e gli Stati Uniti si sono messi al lavoro per promuovere nuove sanzioni contro la Russia. In questo contesto, rientra anche l’espulsione dallo Swift, la Società per le Telecomunicazioni Finanziarie Interbancarie Mondiali.

L’esclusione dallo Swift della Russia è fortemente voluta dall’Ucraina ed è appoggiata dagli Stati Uniti d’America.

Parlamento europeo, Metsola: “Sosteniamo l’espulsione di Mosca dai pagamenti internazionali”

Nella tarda serata di giovedì 24 febbraio, in merito alla fuoriuscita della Russia dallo Swift, si è espressa anche l’attuale presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, che ha dichiarato: “Questa aggressione brutale della Russia all’Ucraina mira a distruggere e dividere l’Ue, è basata su bugie, disinformazione ed è priva di fondamento. Questo attacco va al cuore del modello europeo della società democratica e questo è quello che Putin vuole”.

La presidente Metsola, quindi, ha ribadito il sostegno del Parlamento europeo all’ipotesi del bando di Mosca dai pagamenti internazionali.

Swift, cos’è e perché è importante

Lo Swift, acronimo di Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication (in italiano Società per le Telecomunicazioni Finanziarie Interbancarie Mondiali), è un sistema indispensabile per rendere possibile lo scambio delle transazioni finanziarie in contesto internazionale.

Con l’aggressione dell’Ucraina, l’ipotesi di escludere la Russia dalla Swift rappresenta una delle più dure misure da adottare in quanto escluderebbe di fatto il Paese dal circuito finanziario mondiale.

Il fornitore del servizio, creato nel 1973, ha sede legale in Belgio e si occupa di gestire gli ordini di pagamento, raggruppando oltre 11.000 organizzazioni bancarie e finanziarie i più di 200 Paesi.

In questo contesto, nel 2021, il servizio ha registrato in media 42 milioni di messaggi al giorno mostrando una crescita dell’11,4% rispetto all’anno precedente.