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Guerra Russia-Ucraina, come funzionano i corridoi umanitari organizzati a Mariupol?

corridoi umanitari

Guerra Russia-Ucraina, come funzionano i corridoi umanitari a Mariupol? Percorso previsto e organizzazione nella città assediata da Mosca.

Al termine del secondo round di negoziati, era stata stabilita una tregua nella guerra tra Russia e Ucraina che avrebbe consentito l’attivazione di corridoi umanitari a Mariupol e Volnovakha. Come funzionano e come sono stati organizzati?

Guerra Russia-Ucraina, come funzionano i corridoi umanitari a Mariupol?

In seguito alla tregua stabilita nel corso del secondo round di trattative sulla guerra tra Russia e Ucraina, le parti si erano accordate per l’attivazione di corridoi umanitari a Mariupol e Vonovakha al fine di consentire l’evacuazione dei civili dall’area divenuta teatro del conflitto.

In questo contesto, è stato stimato che circa 200.000-400.000 civili dovrebbero lasciare Mariupol mentre sarebbero circa 15.000 le persone in fuga da Volnovakha. Le stime erano state confermate dalla vicepremier ucraina, Irina Vereshchuck, e dalla Tass, che ha riportato quanto asserito dal canale tv Ukraine 24.

A Mariupol, l’attivazione dei corridoi umanitari e il cessate il fuoco momentaneo erano stati fissati dalle 09:00 alle 14:00 ora locale, nella giornata di sabato 5 marzo. Le procedure di evacuazione, tuttavia, non hanno potuto avere luogo a causa della decisione del Cremlino di non rispettare la sospensione delle operazioni militari.

Un secondo tentativo relativo ai corridoi umanitari a Mariupol è stato effettuato nella giornata di domenica 6 marzo ma, nuovamente, le procedure di evacuazione sono andate incontro al fallimento per i bombardamenti russi che hanno colpito l’area.

Mediazione della Croce Rossa e supporto di Medici senza Frontiere

Per quanto riguarda i corridoi umanitari attivati a Mariupol, le autorità ucraine e quelle russe avevano dettagliato il percorso riservato ai civili che avrebbe dovuto beneficiare del cessate il fuoco momentaneo. Alle trattative legate alla creazione del percorso destinato all’evacuazione avevano partecipato anche membri del Comitato internazionale della Croce Rossa che avevano svolto un ruolo di mediatori nell’ambito dei colloqui sul cessate il fuoco. Gli esponenti del Comitato internazionale della Croce Rossa, inoltre, si erano impegnati a dirigere le colonne di evacuazione lungo le rotte concordate al di fuori della città di Mariupol.

A supportare le operazioni di evacuazione, sarebbe stato presente anche lo staff di Medici senza Frontiere che continua a essere nei rifugi della città ucraina e sta assistendo i civili che attendono di poter lasciare Mariupol.

Corridoi umanitari: il percorso di sicurezza stabilito a Mariupol

I progetti di evacuazione legati all’attivazione dei corridoi umanitari prevedevano che i civili lasciassero Mariupol a bordo di bus o di mezzi privati. A questo proposito, le autorità avevano invitato tutti coloro che avessero deciso di abbandonare l’area di guerra con mezzi privati di assicurarsi che tutti i posti a disposizione venissero occupati e di guidare esclusivamente lungo il percorso sicuro creato per consentire l’evacuazione.

I veicoli adibiti al trasporto umanitario, inoltre, erano stati raggruppati e dislocati in tre differenti punti della città.

Per consentire a tutti i civili di allontanarsi dalla città sotto assedio, poi, le autorità avevano anche comunicato che le operazioni si sarebbero articolate in “varie fasi di evacuazione” da organizzare “in diversi giorni”.

In relazione al percorso, i bus e i veicoli privati in partenza da Mariupol avrebbero dovuto trasportare i civili verso Zaporizhzhia, città situata nell’Ucraina sudorientale, effettuando viaggi di circa tre ore. Sia nella giornata di sabato 5 che nella giornata di domenica 6, tuttavia, le autorità locali hanno riferito che “sono in corso combattimenti nella regione di Zaporizhzhia: stiamo negoziando con la parte russa per confermare il cessate il fuoco lungo l’intero percorso di evacuazione”.

Allo stesso modo, per quanto riguarda Mariupol, il vicesindaco Serhiy Orlov ha dichiarato alla BBC: “Non c’è cessate il fuoco a Mariupol e non c’è cessate il fuoco lungo tutto il percorso. I nostri civili sono pronti a fuggire ma non possono scappare sotto i bombardamenti”.

Testimonianza Medici senza Frontiere: “Nessun cessate il fuoco a Mariupol”

In merito alla situazione presente a Mariupol, sono intervenuti anche i membri dello staff di Medici senza Frontiere che hanno raccontato che l’apertura dei corridoi umanitari non è potuta avvenire né nella giornata di sabato 5 né in quella di domenica 6 marzo a causa dell’interferenza di Mosca.

Nello specifico, Christine Jamet ha spiegato: “I civili non possono rimanere bloccati in zona di guerra. Le persone che cercano sicurezza devono poter fuggire senza la paura di essere coinvolte nelle violenze. La situazione oggi a Mariupol è la stessa dei giorni scorsi. Questa notte i bombardamenti sono stati più intensi e ravvicinati. Ieri abbiamo raccolto neve e acqua piovana per avere un po’ di acqua. Abbiamo cercato di prendere l’acqua nei punti di distribuzione ma la coda era enorme. Volevamo anche avere del pane ma non sono chiari gli orari e i luoghi di distribuzione. Secondo alcuni racconti, diversi negozi di alimentari sono stati distrutti dai missili e i beni rimanenti sono stati presi dalle persone in disperato bisogno. Non c’è ancora elettricità, acqua, riscaldamento e la connessione per i telefoni cellulari. Nessuno ha ancora sentito parlare di evacuazione. Le farmacie hanno finito le medicine”.