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Guerra Ucraina, alcuni funzionari del Cremlino sono dubbiosi sulle azioni di Putin

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Alcuni funzionari del Cremlino sono sarebbero troppo convinti della campagna militare di Putin in Ucraina, e starebbero tentando di dissuaderlo.

La guerra in Ucraina continua da quasi due mesi, ma alcuni assistenti stretti di Putin avrebbero definito l’operazione come “un catastrofico errore”.

La “Z” diventerà il simbolo della nuova Russia

La “Z” diventerà il simbolo ufficiale della nuova Russia il prossimo 9 maggio, quando otto aerei da guerra modello Mig-29 voleranno sui cieli di Mosca in una formazione che riprodurrà quella lettera.

Sarà il momento chiave per la parata voluta da Vladimir Putin per la Festa della Vittoria, che da 20 anni a questa parte è diventato il simbolo del patriottismo tra i sovietici.

I dubbi dei funzionari stretti di Putin

Un’inchiesta avviata dalla nota agenzia di media statunitense, Bloomberg, ha rivelato che tra le fila dei funzionari del Cremlino, ce ne sono alcuni che ritengono la campagna in Ucraina di Putin «un errore catastrofico».

Avrebbero anche tentato di persuadere lo Zar a trovare una via d’uscita, facendo leva sul timore che il Paese possa essere riportato indietro di decenni, in termini di risorse e benessere, e lamentando il rischio dell’altissimo costo che verrà pagato in termini economici e politici. Nulla da fare.

Il discorso di Putin

Ieri mattina, 20 aprile, Putin ha parlato all’assemblea della Organizzazione governativa, parlando delle ragioni della sua scelta e delimitando gli obiettivi della operazione militare speciale. «Il nostro unico scopo è aiutare la nostra gente che vive nel Donbass». Ma la parte più importante del discorso riguardava la sua ricetta economica, che può essere riassunta con una sola parola: autarchia.

Parlando di mercato, Putin ha esortato i produttori locali a prendere il posto lasciato vacante dai grandi marchi stranieri che hanno “abbandonato” la Russia.

Infine, la sera stessa, il presidente ha tenuto una riunione in videoconferenza sulla metallurgia, settore importantissimo dell’export russo, dove si è lamentato delle «sanzioni illegittime», che però «incideranno negativamente sulle economie europee», mentre la Russia se la caverà riorientando le esportazioni verso i mercati orientali.