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Guerra Ucraina, Luiss non rinnova l'accordo con Orsini per l'osservatorio sulla sicurezza

Guerra Ucraina Luiss Orsini

A seguito delle recenti esternazioni fatte dal Professor Alessandro Orsini, la Luiss non ha rinnovato l'accordo per l'Osservatorio.

A seguito delle diverse polemiche che in queste ultime settimane hanno ruotato attorno al Professor Alessandro Orsini, la Luiss ha reso noto attraverso un comunicato che gli accordi relativi all’Osservatorio sulla sicurezza non sono stati rinnovati. In particolare ha fatto discutere la partecipazione ad Accordi e Disaccordi sul Nove dove il Professore ha affermato che Hitler non voleva scatenare la Seconda Guerra mondiale. 

Guerra Ucraina, Luiss non rinnova l’accordo a Orsini sull’Osservatorio

L’ateneo nella nota, oltre ad esprimere la volontà di non rinnovare l’accordo ha anche spiegato che il sito internet dell’Osservatorio è stato disattivato, così come i canali di comunicazione. Questo è quanto si legge dal comunicato: 

“L’accordo di collaborazione con Eni per la realizzazione dell’Osservatorio sulla sicurezza internazionale, affidato dall’ateneo al professor Alessandro Orsini, è giunto a scadenza da circa due mesi e non sarà rinnovato. Per questa ragione i canali di comunicazione dell’Osservatorio, incluso il sito internet sicurezza internazionale, da oggi non sono più attivi”. 

L’Intervento di Orsini ad Accordi e Disaccordi 

Alessandro Orsini parlando delle dinamiche che hanno mosso lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale nel corso della trasmissione ha fatto un’analisi che nel giro di poco tempo ha generato una vera e propria “bufera”: 

“Quando Hitler invase la Polonia non voleva la Seconda Guerra Mondiale. Non è scoppiata perché Hitler a un certo punto ha deciso deliberatamente di attaccare l’Inghilterra, la Francia, la Polonia e la Russia. Hitler non aveva nessuna intenzione di far scoppiare la guerra mondiale. È successo che i Paesi europei hanno creato delle alleanze militari, ognuno delle quali conteneva un articolo 5 della Nato, cioè un articolo che prevedeva, nel caso di attacco da parte di un Paese straniero, che tutti i membri della coalizione sarebbero entrati in guerra”.