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Rogito casa: come funziona e quanto costa l'atto ufficiale

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Effettuare un rogito prevede la presentazione di documenti specifici e il sostenimento di costi di vario tipo. Facciamo chiarezza.

Comprare casa è un grande passo verso l’indipendenza: molte persone procedono all’acquisto nel momento in cui possono contare sulla sicurezza economica. La prima cosa da fare in questa direzione è la firma del contratto preliminare con il venditore o con il costruttore. In secondo luogo bisognerebbe verificare alcune caratteristiche dell’immobile in considerazione. In ultimo, arriva il momento di stipulare il rogito per rendere effettiva la vendita: si tratta dell’atto ufficiale di compravendita dell’immobile firmato davanti al notaio. Per rendere effettivo il passaggio di proprietà sono necessari dei documenti specifici.

Rogito casa: come funziona

Il preliminare di compravendita è il compromesso che contiene le condizioni del futuro atto di acquisto. Su questo documento sono riportati i dati anagrafici del venditore e dell’acquirente, le caratteristiche, la provenienza, la composizione dell’immobile, il prezzo concordato tra le parti e la data del rogito. Potrebbero comparire anche i dati del catasto ed eventuali acconti o anticipi. Dopo il compromesso si procede con il rogito, sul quale sono riportati il valore di cessione dell’immobile e le modalità di pagamento. Eventualmente è è possibile rivolgersi ad un mediatore, ma in questo caso devono essere riportati sul rogito anche i suoi dati.

Nella firma di questo atto ufficiale, la figura del notaio è fondamentale e la sua scelta ricade sull’acquirente. Una volta firmato l’atto di compravendita, il notaio lo dovrà registrare presso l’Agenzia del Territorio entro venti giorni dalla firma, controllare la sua conformità con le norme catastali e iscrivere l’ipoteca in caso di mutuo. Un mese dopo la registrazione, si procederà con la voltura, ovvero la trascrizione del passaggio di proprietà sempre presso l’Agenzia delle Entrate.

Rogito casa: quanto costa

Il costo del rogito notarile varia in base al valore dell’immobile e dal tipo di venditore dell’immobile (privato o azienda costruttrice). Ci sono delle differenze anche tra l’acquisto di un’abitazione o di uno stabile commerciale. Riguardo al rogito per la prima casa sono previste agevolazioni e imposte inferiori. Le spese che l’acquirente dovrà affrontare comprendono due variabili: il costo degli onorali notarili e quello delle imposte dovute allo stato. Il calcolo del rogito notarile può variare da €1600 ad un massimo di €3738 e viene calcolato basandosi su una tariffa ministeriale. Per calcolare, invece, le imposte da versare allo stato si devono considerare tre componenti: l’imposta di registro (2% per la prima casa e 9% per la seconda), l’imposta catastale (50 euro) e l’imposta ipotecaria (50 euro).

Il valore catastale, si ottiene moltiplicando la rendita catastale per il coefficiente fisso che è di 115,5 nel caso della prima casa e di 126 per la seconda casa. Ad esempio: se stiamo acquistando una casa da un privato del valore di 100.000 euro con una rendita catastale di 500 euro, troveremo un valore catastale di 57.750 euro. Calcoliamo poi l’imposta di registro, al 2% in questo caso, e troveremo un costo pari a 1.155 euro. Sommiamo a questo punto l’imposta catastale e ipotecaria: il risultato finale sarà 1.255 euro. Nel caso in cui l’acquisto avvenga invece con un’impresa costruttrice, ci sarà da considerare il valore dell’IVA. I tre tipi di imposte in questo caso saliranno ad una quota fissa di 200 euro.