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Riforma bollo auto: tutte le proposte del 2019

bollo auto

Il ministro dell'Ambiente Sergio Costa ha proposto una riforma del bollo auto. Cosa cambierebbe se venisse approvata dal Parlamento?

La Legge di Bilancio del 2019 introduce importanti cambiamenti riguardo il bollo auto: sono previsti, infatti, benefici e stangate. La proposta non è ancora stata approvata in maniera definitiva dal Parlamento. Tuttavia, le idee lanciate dal Ministro Costa continuano a suscitare polemiche tra gli automobilisti. Vediamo in che cosa consiste il cambiamento.

Bollo auto: cosa è

Il bollo auto è una tassa automobilistica indiretta obbligatoria per tutti i possessori di una vettura iscritta al PRA. Il versamento è annuale. In passato era chiamato bollo autoveicoli o tassa di circolazione, in quanto l’obbligo scattava soltanto nel momento in cui i veicoli circolavano sulla strada. L’articolo 7 della legge 99 del 2009 regola questa tassa. Il contributo si versa a favore della Regione di residenza del possessore del veicolo. Le uniche regioni a fare eccezione sono la Sardegna e il Friuli Venezia Giulia: qui la riscossione avviene da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Il bollo auto deve essere versato a prescindere dall’utilizzo dell’automobile ed entro una delle tre scadenze annuali. La scadenza del bollo auto non avviene lo stesso giorno per tutti i veicolo ma dipende dalla data di immatricolazione al PRA e dalla Regione di appartenenza.

Bollo auto: come si calcola

Il calcolo del bollo auto si calcola facendo riferimento al tipo di veicolo: vanno considerati i cavalli fiscali e la classe ambientale di appartenenza (euro 0. 1, 2, 3, 4, 5, 6). Le tariffe, infatti, sono espresse sulla base dei due parametri fondamentali: kilowatt e classe ambientale. Le auto più vecchie e più inquinanti pagheranno un importo maggiore, quelle più nuove, invece, pagheranno una cifra minore. La classe ambientale di riferimento si trova riportata sulla carta di circolazione di ogni veicolo ed è stata introdotta dall’Unione Europea nel 1991. La tabella di riferimento per il calcolo del bollo auto prevede 5 possibilità. Le auto appartenenti alla categoria Euro 0 pagheranno un importo compreso tra 3 euro e 4,50 (sulla base dei kw). Invece, le auto di ultima generazione e quindi poco inquinanti pagheranno un bollo compreso tra 2,58 e 3,87 euro. Gli importi indicati vanno successivamente moltiplicati per il numero di kilowatt del veicolo.

Bollo auto 2019, le novità

Cosa cambierebbe con la riforma del bollo auto? Le riforme proposte seguono tre direzioni diverse. Seguendo la prima proposta il calcolo della tassa si baserebbe su un sistema di bonus/malus come avviene per RC auto. Quindi nel caso di comportamenti sbagliati il prezzo aumenta, se invece si seguono le normative il prezzo resta fisso. Ovviamente in questo caso non si fa riferimento al numero di incidenti, ma al tasso di inquinamento del veicolo. Questo potrebbe spingere all’acquisto di veicoli meno inquinanti. Il secondo modo, invece, prende come riferimento i chilometri percorsi, indirizzandosi verso le direttive dell’Unione Europea. Quest’ultima prevede l’introduzione di un unico bollo auto europeo, aumentando le accise per il carburante. Il calcolo finale, seguendo questo ragionamento, prevede importi maggiori per chi guida frequentemente. Una stangata, dunque, per chi è costretto a guidare ogni giorno. Infine, la terza possibilità prevede l’introduzione di una tassa fissa basata sulla classe ecologica del mezzo. A questo primo importo andrebbe aggiunta una tariffa a consumo.

Bollo auto 2019: la proposta di prescrizione

La normativa che riguarda la prescrizione del bollo auto è nazionale: alla Regione, infatti, spetta solo la riscossione, come stabilito dal decreto numero 2 del 1986. La legislazione prevede una prescrizione di 3 anni ad eccezione del Piemonte che ne prevede 5. La Corte Costituzionale, a tal proposito, si è pronunciata con la sentenza del 26 settembre 2003. In quell’occasione ha negato la possibilità al Piemonte di modificare la normativa riguardo la prescrizione, visto che la definizione di quest’ultima spetta all’Autorità statale. Ma per rivedere i tempi di prescrizione del bollo auto, il Piemonte avrà bisogno di una nuova legge regionale. La proposta della Lega intende procedere in questa direzione: uniformare la prescrizione a 3 anni per tutte le regioni italiane, superando così i contrasti costituzionali.