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Reddito di cittadinanza: tutti i requisiti per riceverlo

reddito di cittadinanza

Per presentare la domanda del reddito di cittadinanza bisogna soddisfare determinati requisiti, scopri quali sono quelli fondamentali.

Il reddito di cittadinanza è il beneficio economico introdotto dal nuovo Governo al fine di permettere alle famiglie italiane di raggiungere un limite minimo di sussistenza, fissato in 780 euro. Tale cifra infatti, dai calcoli effettuati, consentirebbe all’individuo di poter vivere. Una misura varata per stimolare attivamente il lavoro e abbassare la disuguaglianza sociale. Il beneficio acquisisce due nomi: reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza per i cittadini che sono in età pensionabile e necessitano di un’integrazione alla loro pensione.

Come fare domanda per il reddito di cittadinanza

La domanda per accedere al reddito può essere fatta in diverse modalità. Tramite richiesta online dal sito ufficiale del governo destinato al reddito di cittadinanza (in questo caso è necessario avere lo SPID, un sistema di riconoscimento che permette di accedere comunemente a tutti i siti internet come quello dell’Agenzia delle Entrate, dell’INPS ecc. Oppure presso i CAF, dove sarà cura degli operatori verificare l’incartamento o le sedi degli uffici postali. Le domande devono essere presentate dal sesto giorno di ogni mese e saranno erogate, se accettate, il mese successivo. Il modulo che bisogna compilare è il SR180, vi sono comunque altri due moduli integrativi:

  • modulo SR182 – che deve essere utilizzato se ci sono state modifiche per qualcuno dei componenti familiari a livello lavorativo successivamente alla sottoscrizione dell’ISEE. Questo può essere inviato anche successivamente se le modifiche si presentassero in corso di erogazione;
  • modulo SR181 – è il modulo da compilare per variazioni lavorative, dimissioni volontarie, persone in stato detentivo o ricoveri.

Oltre ai moduli non occorre altra documentazione poiché saranno i controlli a verificare la correttezza del modello ISEE. L’INPS riceve la domanda e, in media, in cinque giorni valuta i requisiti grazie alle banche dati a sua disposizione. È chiaro che in periodi di particolare afflusso come quello iniziale le tempistiche si sono notevolmente allungate. Viene inviato al cittadino un primo sms di conferma di ricezione pratica e poi di accettazione, successivamente se il processo va a buon fine viene inviata una mail per comunicare l’ufficio postale dove può essere ritirata la carta con l’accredito.

Requisiti per il reddito di cittadinanza

Questa misura non è assistenziale, infatti prevede la disponibilità da parte dell’individuo, salvo alcuni casi, ad offrire la sua disponibilità di lavorare al centro per l’impiego territoriale, a prendere parte ai corsi di formazione, partecipare a lavori socialmente utili e accettare una delle tre offerte di lavoro che gli vengono proposte. I beneficiari devono essere in possesso di cittadinanza italiana o di uno stato UE con regolare permesso, essere residenti in Italia da almeno 10 anni, 2 dei quali in via continuativa, avere un ISEE inferiore a 9.360 euro oppure avere un patrimonio immobiliare (esclusa la prima casa) massimo di 30 mila euro ed uno mobiliare inferiore a 6 mila euro (innalzato di 2000 euro per ogni componente dopo il primo fino a massimo 10 mila euro con un incremento di 1000 euro dal terzo figlio e 5000 euro per persona disabile). In generale bisogna avere un reddito familiare non superiore a 6000 euro e 9360 euro se in affitto.

Qualora sussistano le seguenti condizioni invece, si è esclusi dalla richiesta:

  • se si risulta in possesso di auto o moto immatricolati negli ultimi 6 mesi e comunque superiori a 1600 cc e 250 cc;
  • se si risulta in possesso di navi o imbarcazioni;
  • se sono state presentate delle dimissioni volontarie dal lavoro (salvo per giusta causa);
  • si riscontra lo stato detentivo di una persona nel nucleo familiare.

I beneficiari di altri sussidi economici come la Naspi o i bonus possono comunque fare richiesta, tuttavia l’importo andrà ad integrare il sussidio e non verrà quindi erogato un doppio importo. Il calcolo viene fatto per raggiungere la soglia minima di sopravvivenza che è stata conteggiata in 780 euro. La domanda può essere controllata costantemente.

In cosa consiste il beneficio

La carta che viene erogata è come una comune Poste Pay, non nominativa. La scelta è stata dettata dalla volontà di non rendere identificabili le schede per non rendere difficile per le persone l’accettazione del bonus. Quando ci si reca in posta al ritiro della carta vengono spiegate tutte le modalità di spesa e utilizzo, si ricevono informazioni utili e si hanno due buste: una contenente la scheda e una con il PIN. Quest’ultimo non deve essere grattato, va sollevata la linguetta e adagiata nello spazio apposito accanto, in questo modo compariranno i numeri che compongono il PIN segreto. Da questo momento la scheda è utilizzabile sia per ritirare il denaro che per poter effettuare acquisti negli esercizi abilitati. Ogni persona può ritirare 100 euro, l’importo viene incrementato se ci sono altri soggetti secondo la scala di equivalenza fino ad un massimo di 220 euro. Il contributo deve essere interamente speso nel mese, pensa la decurtazione del 20% dell’importo residuo.