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Prurito anale interno e esterno: cosa fare

Prurito anale interno e esterno: cosa fare

Prurito anale interno e esterno: guida a come guarire e alleviare i fastidiosi sintomi legati al problema.

Il prurito anale è una condizione molto frequente in soggetti di ambo i sessi; può presentarsi a qualsiasi età ed essere correlato a diverse cause. Cerchiamo, quindi, di capire più nel dettaglio quali possono essere i fattori scatenanti e come si può arginare questa fastidiosa e talvolta imbarazzante sensazione.

Prurito anale interno e esterno: cause

Molto spesso è la mera conseguenza di affezioni dermatologiche quali dermatiti seborroiche/da contatto e psoriasi. Quest’ultima coinvolge spesso altri distretti corporei, ma non sono da escludersi manifestazioni in sede perianale; la formulazione della diagnosi appare, però, più complessa a causa dell’alta umidità in corrispondenza della parte offesa. Il prurito anale di origine dermatologica deve essere trattato prestando attenzione ai prodotti usati quali creme e detergenti (verificare nell’Inci l’assenza di parabeni e petrolati).

Il prurito anale di tipo ideopatico non è, invece, riconducibile per definizione ad alcuna causa specifica, ma in taluni casi si può verificare una sovrapposizione di più fattori (eccessiva igiene, assunzione di alimenti ad azione irritante e perdite fecali occulte in zona perianale). Non si può, inoltre, escludere a priori una componente psicologica legata a stress e ansia.

Diagnosi

La diagnosi deve essere individuata nelle sedi più opportune. I bambini che accusano questo fastidio sono molto spesso affetti da un problema di origine dermatologica o infettiva (riconducibili a batteri, funghi e virus), mentre negli adulti cresce l’incidenza di emorroidi, fistole, ragadi e tumori maligni. Il soggetto viene, quindi, sottoposto a visita proctologica, esame rettale e anoscopia; l’assenza di anomalie richiede indagini supplementari quali la colonscopia (per escludere una possibile neoplasia) e test di laboratorio su secrezioni e campioni di feci. Lo specialista deve, inoltre, raccogliere l’anamnesi completa del paziente (o storia clinica) al fine di definire in modo più preciso il quadro clinico.

Cure e rimedi

Emorroidi, ragadi e fistole richiedono una terapia mirata a base di prodotti dedicati (in caso di cronicizzazione è necessario ricorrere alla chirurgia), mentre le forme infettive devono essere trattate mediante la somministrazione di antibiotici. Il prurito di origine dermatologica viene risolto dall’uso di creme, detergenti, esclusione di cibi irritanti. Vi sono, inoltre, alcuni accorgimenti che, se seguiti, possono arrecare sollievo:

  • accurata igiene della zona anale e perianale avendo cura di asciugarsi con un asciugamo pulito;
  • usare indumenti non stretti in cotone ed evitare intimo in fibre sintetiche;
  • non praticare sport quali ciclismo ed equitazione;
  • regolarizzare, per quanto possibile, l’attività intestinale apportando le dovute modifiche alla dieta;
  • assumere, se necessario e sotto stretto controllo medico, un antistaminico al fine di alleviare il prurito (specie nelle ore notturne).

Sottoporsi, nei casi più gravi, a una terapia a base di steroidi topici (idrocortisone); il trattamento non deve superare le 12 settimane pena infezioni e/o atrofia cutanea.