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Gianni Agnelli: le frasi celebri, la famiglia e la morte

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Gianni Agnelli, noto anche come l'Avvocato, fu uno dei più prestigiosi imprenditori italiani del secondo dopoguerra.

L’avvocato Agnelli fu uno degli imprenditori italiani più celebri e conosciuti a livello mondiale. Giovanni Agnelli, detto anche Gianni, e conosciuto soprattutto con l’appellativo di avvocato, è stato per anni ai vertici della FIAT.

Gianni Agnelli: la carriera

Principale azionista e a capo del gruppo automobilistico piemontese, è stata un icona italiana del dopoguerra. Nasce a Torino nel 1921, e i genitori li danno il nome del nonno fondatore di FIAT. Solo nel 1966 diventa presidente, e riesce a portare ai massimi successi l’azienda. Tuttavia l’avvocato non ebbe vita facile. Dovette scontrarsi con uno dei momenti più difficile del capitalismo italiano, le rivolte studentesche e le lotte operaie di fine anni Sessanta.

Ne risentì ovviamente la produzione industriale che causò una perdita di competitività della casa automobilistica. Ma nonostante questo, anche grazie alla sua autorevolezza e comprensione, riuscì a ridimensionare gli scontri. Gli ottimi risultati di FIAT dei primi anni Settanta, gli permettono di diventare presidente di Confindustria. Il suo nome è dunque sempre stato sinonimo di garanzia e successo.

La moglie Marella Agnelli

Marella Caracciolo di Castagneto, nota a tutti come Marella Agnelli, nacque a Firenze nel 1927. Fu una gran dama, sempre elegante, raffinata collezionista d’arte e designer italiana molto quotata. Tanto elegante, che negli anni Sessanta, veniva spesso considerata come la donna più elegante al mondo. La vedova Agnelli è morta nel febbraio del 2019.

Le frasi celebri di Gianni Agnelli

Ma oltre che per il suo grande talento come imprenditore, Gianni Agnelli rimarrà per sempre ricordato come un uomo dalla grandissima eleganza. Nell’immaginario collettivo rimangono impresse le sue storiche battute e frasi. Andiamo a vedere i suoi aforismi più famosi. È difficile fare una breve selezione delle sue frasi, ma ci proviamo dividendole in base al contesto di riferimento. Tra le più conosciute vi è ovviamente: “Una cosa fatta bene può essere fatta meglio“.

Parlando di FIAT e di lavoro, ricordiamo una frase che rivolse ad Arrigo Levi, in un intervista sul capitalismo moderno: “Un padrone che non esige che un’impresa dia profitto è un pessimo padrone“. Grande esperto di arte, si considerava un grande esteta, sia in ambito lavorativo che privato, in un intervista su Vanity Fair, nell’estate del 1991, parlava così del rapporto tra estetica e etica: “Mi piacciono le cose belle e ben fatte. Ritengo addirittura che estetica ed etica si equivalgano. Le cose belle sono etiche, mentre le cose non etiche non sono belle: dall’evasione fiscale ai sotterfugi“.

In una delle sue ultime interviste, su un tema caldo come il rapporto tra il nostro paese e l’Europa, lancia un monito molto importante soprattutto rivolto alle nuove generazioni: “Per essere italiani nel mondo dobbiamo essere europei in Italia“. Non è infatti cosa segreta di come egli fosse affascinato dal futuro e riservava grandi aspettative sui giovani. Non adorava guardarsi indietro al passato, aveva sempre gli occhi puntati in avanti. Oltre che grande imprenditore, ebbe qualche attività da un punto di vista politico e così parlava della politica: “La politica non mi tenta, è troppo tardi, ma ho partecipato a tutte le votazioni per l’elezione del Presidente perché è importante prendere sul serio il Parlamento“.

Non ne abbiamo ancora parlato, ma Giovanni Agnelli aveva anche una grandissima passione per il calcio. Come presidente della Juventus si tolse enormi gioie sportive. Tra le bandiere del club di Torino vi fu Alex Del Piero, sopranominato Pinturicchio. Se non ne sapete però il motivo di questo particolare appellativo, vi sveliamo che fu per merito di una celebre battuta dell’avvocato: “Se Baggio è Raffaello, Del Piero è Pinturicchio“.

Gianni Agnelli: la morte

L’avvocato muore il 24 gennaio 2003, all’età di 81 anni. A Torino, nella sua storica residenza in Villa Frescòt, a causa di un carcinoma della prostata. Il funerale venne celebrato nel Duomo di Torino, seguito da una folla incredibile. Oggi Gianni Agnelli è sepolto nella cappella di famiglia sita nel piccolo cimitero di Villar Perosa.